Aline, il racconto immaginario di Celine Dion

(ANSA) – CANNES, 14 LUG – Chi si aspettava che la tradizione
musicale del festival di Cannes, dopo “Rocket Man” dedicato a
Elton John, proseguisse con ALINE di Valérie Lemercier dedicato
a Celine Dion rischia di rimanere parzialmente deluso. Chi
cercasse una biografia d’artista nei toni fiammeggianti di “Bohemian Rhapsody” non la troverà, semplicemente perché al
centro di questa storia non c’è un’icona trasgressiva come
Freddie Mercury, ma un idolo intangibile come Celine Dion.
    Meglio accostarsi ad ALINE come a un grande spettacolo, servito
da una regia diligente, da una credibile ambientazione e dalla
voce stupefacente e mimetica di Victoria Sio, scoperta in teatro
durante il musical “Il Re Sole” e immediatamente scelta per la
sua capacità di essere fedele ma anche personale nel riprendere
i grandi successi della cantante canadese. Ma il cuore del film
è proprio il mondo di Aline, la sua famiglia, il suo amore
assoluto per un uomo molto più grande che nasce come suo
produttore e talent scout ma diventerà il compagno di una vita e
il pigmalione del suo successo.
    Il film porta il nome della protagonista, la giovanissima
Aline Dieu che cresce in una affollata e unitissima famiglia del
Quèbec in Canada. La storia la accompagna fin dai primissimi
passi nel mondo musicale, alle prime audizioni ed esibizioni. E
poi, in coincidenza con la storia d’amore che le cambierà la
vita, ecco la trasformazione da crisalide in farfalla, la presa
di coscienza del suo corpo, la sicurezza di una voce che
diventerà unica e amata in tutto il mondo. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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