(ANSA) – NEW DELHI, 20 LUG – Le vittime indiane della
pandemia potrebbero essere dieci volte più numerose dei dati
ufficiali: è l’ipotesi della più ampia ricerca uscita sinora
sulle drammatiche conseguenze del virus nel subcontinente
indiano.
Lo sconvolgente studio reso noto oggi stima che le morti non
contabilizzate da gennaio 2020 a giugno del 2021 siano dai 3 ai
4,7 milioni più numerose delle 414.000 dichiarate ufficialmente
dal governo, la più terribile tragedia nella storia dell’India
moderna.
“Le morti ammontano probabilmente a vari milioni e non alle
centinaia di migliaia dei rapporti dei vari stati”, dice la
ricerca, pubblicata da Arvind Subramanian, economista ed ex
advisor economico del governo indiano, e da altri due
ricercatori del Center for Global Development di Harvard.
L’analisi incrocia diversi elementi, dai decessi non contati
negli ospedali e nei centri di cure primarie, in particolare
durante il devastante picco della scorsa primavera, ai fattori
demografici e alle aspettative di vita, all’incidenza del virus
e ai tassi di positività riscontrati in sette grandi stati.
Oltre al numero sottostimato, la ricerca o di Subramanian e
dei suoi colleghi ipotizza che anche la prima ondata del 2020
sia stata notevolmente più mortale di quanto si sia sempre
pensato.
Il governo sinora ha contestato ufficialmente che i suoi calcoli
siano sottostimati, ma la settimana scorsa, nell’ampia
operazione di rimpasto del governo, il Premier Modi ha
sostituito anche il ministro alla Salute. (ANSA).
Fonte Ansa.it