(ANSA) – MILANO, 21 LUG – “Quel cavo non si doveva spezzare,
è inconcepibile. Non riesco a darmi pace”. Sono le parole di
Gabriele Tadini, capo servizio della funivia e l’unico ad essere
ai domiciliari per la tragedia del Mottarone in cui lo scorso 23
maggio sono morte 14 persone e solo un bimbo è sopravvissuto.
Tadini, attraverso il suo difensore, Marcello Perillo, ha
chiesto e ottenuto l’incidente probatorio che prenderà il via
domani per accertare le cause della sciagura. “Finalmente – ha
detto al suo legale – cominciamo a fare accertamenti sulla fune.
E’ una questione che non mi fa dormire: al di là dei forchettoni
inseriti non si doveva rompere”. (ANSA).
Fonte Ansa.it