(ANSA) – PESARO, 07 AGO – Una produzione classicamente
elegante, ma con riferimenti all’attualità nel finale, in
edizione super integrale con 20 minuti di balli e un cantico
finale. E’ Moise et Pharaon, nell’allestimento di Pier Luigi
Pizzi (regia, scene costumi), che aprirà il 42/o Rossini Opera
Festival in prima il 9 agosto alla Vitrifrigo Arena di Pesaro.
Si tratta della versione francese (1827), su libretto di
Luigi Balochi e Étienne de Jouy, di Mosè in Egitto, capolavoro
napoletano di argomento biblico del 1818-1819, tradotto ma anche
ampliato a 4 atti e rimaneggiato per adeguare l’opera al gusto e
alle consuetudini francesi. Un titolo molto legato, nelle sue
diverse versioni, alla storia del festival, con una primo
allestimento di Mosè nel 1983, a cura dello stesso Pizzi, e due
successivi interventi di Graham Vick, il regista inglese
recentemente scomparso a cui è dedicato il Rof 2021: Moise nel
1997 e Mosè nel 2011. Giacomo Sagripanti dirige con piglio
deciso l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, con il Coro
del Teatro Ventidio Basso.
Pizzi, con la collaborazione di Massimo Gasparon alle luci e
le coreografie di Gheorghe Iancu, crea uno spettacolo che gioca
poco sul movimento di coristi e figuranti, ordinatamente
disposti ai lati della scena, e molto sui colori (blu, viola,
porpora per gli Egizi, bianco e colori neutri per gli Ebrei) e
sugli effetti speciali per le scene del roveto ardente, delle
tenebre e, ovviamente, del passaggio del Mar Rosso, risolti con
videoproiezioni. Di alto livello il cast che comprende Roberto
Tagliavini (Moise), Erwin Schrott (Pharaon), Andrew Owens,
Eleonora Buratto, Vasilisa Berzhanskaya, Alexey Tatarintsev,
Matteo Roma, Monica Bacelli e Nicolò Donini.
La prima sarà trasmessa in diretta su Rai RadioTre. Repliche
il 12, 16 e 19 agosto. (ANSA).
Fonte Ansa.it