(ANSA) – PESARO, 09 AGO – “Elisabetta, regina d’Inghilterra”
è il terzo titolo in calendario al Rossini Opera Festival 2021,
in prima alla Vitrifrigo Arena l’11 agosto e presentato in
anteprima alla stampa, ma per il regista Davide Livermore
potrebbe essere tranquillamente The Crown. Con le scene di Giò
Forma, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Nicolas Bovey
e il videodesign di D-Wok, ha confezionato uno spettacolo che
strizza abbondantemente l’occhio alla famosa serie tv: la
protagonista appare in scena con l’iconica acconciatura di
capelli bruni, sormontati da una sfavillante corona di diamanti,
abiti di gala in stile anni ’50, con fascia, decorazioni e
gioielli. Ma vengono citati anche i film Il discorso del re e
The Queen.
Citazioni e rielaborazioni, peraltro, fanno parte della
storia di questo capolavoro che segnò nel 1815 l’inizio della
carriera napoletana di Rossini, con l’ambizione di avere
successo anche nel genere serio. La storia, su libretto di
Giovanni Schmidt, tratto da un dramma teatrale, a sua volta
desunto da un romanzone storico, ruota intorno all’ amore
infelice della regina per il conte di Leicester, sposato in
segreto con Matilde, figlia della decapitata Maria Stuarda. Il
tutto complicato dalle trame dell’invidioso Norfolc e decisione
finale della sovrana di rinunciare all’ amore per dedicarsi ai
suoi doveri regali.
Dal punto di vista musicale, Rossini attinse ai suoi lavori
precedenti di maggiore successo e poi riutilizzò spunti e temi
in lavori successivi: ad esempio la sinfonia, tratta da
Aureliano in Palmira (1813) e successivamente nel Barbiere di
Siviglia (1816). Una specie di opera remix, concepita per
blocchi di pezzi di bravura affidata ad una cast composto da
Karine Deshayes (Elisabetta), Sergey Romanovsky, Salome Jicia,
Marta Pluda, Barry Banks e Valentino Buzza. Evelino Pidò ha
diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il coro del
Teatro Ventidio Basso. Repliche il 14, 17 e 21 agosto. (ANSA).
Fonte Ansa.it