(ANSA) – ROMA, 09 AGO – Dall’ analisi complessiva degli
indicatori di sviluppo sostenibile in Italia al 2019 emerge un
quadro complessivamente positivo rispetto a 10 anni prima, con
il 60,5% delle misure in miglioramento, il 19,1% invariate e il
20,5% in peggioramento. Ma l’intensità dei segnali favorevoli
diminuisce significativamente considerando i dati aggiornati al
2020: rispetto all’anno precedente scende al 42,5% la quota di
misure in miglioramento mentre sale al 37,0% quella di misure in
peggioramento. E’ quanto emerge dal Rapporto Sdgs (Sustainable
Development Goals) 2021.
La mappa regionale dello sviluppo sostenibile mostra un
vantaggio consolidato del Nord-est rispetto a Sud e Isole. In
particolare, nelle Province Autonome di Bolzano e Trento più del
40% degli indicatori si trovano nel quinto quintile, quello più
virtuoso. Anche la Valle d’Aosta presenta una distribuzione
particolarmente favorevole (40,6%). Nel Nord-ovest gli
indicatori assumono una distribuzione più favorevole in
Lombardia (25,2% nel quinto quintile) rispetto a Liguria e
Piemonte (rispettivamente 13,5% e 12,9%). Nelle regioni centrali
emerge la posizione meno favorevole del Lazio, che presenta un
numero più elevato di indicatori nel secondo quintile (32,7%)
rispetto a Marche, Toscana e Umbria, caratterizzate da una
prevalenza di indicatori nel terzo e quarto quintile. Nelle
regioni meridionali i valori degli indicatori sono tra i più
bassi, con una prevalenza nel primo quintile (quello più
svantaggiato) soprattutto in Sicilia, Campania e Calabria
(rispettivamente 56,8%, 54,1% e 49,3%) mentre in Abruzzo la
distribuzione appare più vicina a quella del Lazio. (ANSA).
Fonte Ansa.it