(ANSA) – ROMA, 10 AGO – Per la prima volta dall’inizio della
crisi il premier greco ha ammesso di aver fallito nella gestione
degli incendi che stanno devastando la Grecia. “Potremmo aver
fatto ciò che era umanamente possibile, ma in molti casi non è
stato sufficiente”, ha detto Kyriakos Mitsotakis parlando in
diretta tv.
“Capisco perfettamente il dolore dei nostri concittadini che
hanno visto bruciare le loro case o le loro proprietà. Ma – ha
detto il premier secondo quanto riportato dalla Bbc – il Paese
sta affrontando un disastro naturale di dimensioni senza
precedenti”.
Intanto sull’isola di Evia i vigili del fuoco stanno lottando
contro il tempo per evitare che un violento incendio raggiunga
la città di Istiaia che ospita migliaia di abitanti. La
battaglia è andata avanti tutta la notte per contenere le fiamme
che da otto giorni divampano su questa immensa isola alberata a
200 km a est di Atene. “Stiamo aspettando il supporto aereo, ma
vedremo se il fumo renderà possibile il sorvolo”, ha detto il
sindaco di Istiaia, Yiannis Kotzias, alla televisione pubblica
greca Ert. Nella notte, ad Avgaria, uno dei paesini nei pressi
della città, le fiamme hanno sfondato le barriere tagliafuoco
create lunedì sera ma il villaggio non ha subito grossi danni.
Altri muri anti-incendio sono stati alzati nei villaggi di
Kamaria e Kastaniotissa, secondo l’agenzia di stampa greca Ana.
Sono circa 650 vigili i pompieri operativi sull’isola, di cui
250 sono arrivati da Ucraina, Serbia e Romania, assieme 17
elicotteri, di cui due dalla Svizzera e due dall’Egitto, e otto
aerei, tra cui tre Canadair francesi, ha affermato la protezione
civile. Migliaia di ettari sono stati distrutti ad Evia in
questi otto giorni, centinaia di case distrutte e oltre 2.700
persone evacuate via mare (ANSA).
Fonte Ansa.it