(ANSA) – PHNOM PENH, 16 AGO – L’ultimo gerarca sopravvissuto
del sanguinario regime cambogiano di Pol Pot, l’ex capo di stato
Khieu Samphan, 90 anni, ha presentato ricorso contro la sentenza
all’ergastolo comminata nei suoi confronti nel 2018 per
genocidio.
Il regime comunista ultraradicale dei cosiddetti Khmer Rouge,
che ha dominato la Cambogia fra 1975 e 1979 e fu abbattuto
dall’invasione dei soldati vietnamiti, si stima sia stato
responsabile della morte di almeno due milioni di persone, fra
esecuzioni, torture, fame e lavoro eccessivo.
Secondo l’avvocato di Khieu Samphan, Kong Sam Onn, il
tribunale cambogiano sotto egida Onu che ha condannato il suo
cliente ha avuto un approccio “selettivo” alle prove, scartando
a priori quelle in suo favore.
Kieu Samphan è stato ritenuto colpevole in particolare di
genocidio nei confronti della minoranza vietnamita in Cambogia.
Fu condannato insieme al braccio destro di Pol Pot, Nuon Chea,
detto “Fratello Numero 2”, il quale è morto in cella nel 2019. I
due erano già stati condannati all’ergastolo nel 2014 per “crimini contro l’umanità” per la brutale evacuazione della
popolazione di Phnom Penh nel 1975 verso campi di lavoro rurali.
Gli altri gerarchi, compreso Pol Pot morirono anni fa, alcuni
durante il processo. (ANSA).
Fonte Ansa.it