A Kabul le donne non tornano al lavoro, ‘state a casa’

(ANSA) – ROMA, 19 SET – Le dipendenti pubbliche oggi non sono
potute andare a lavoro a Kabul, in quella che appare come
l’ennesima discriminazione di genere dei talebani. Il nuovo
sindaco della capitale afghana ha chiesto alle donne di rimanere
a casa.
    I talebani “hanno ritenuto necessario impedire alle donne di
lavorare per un po’”, ha spiegato Hamdullah Nomany. “Per le
posizioni che gli uomini possono ricoprire, abbiamo detto alle
donne di rimanere a casa fino a quando la situazione non sarà
normalizzata. I loro stipendi saranno pagati”, ha spiegato. A
Kabul un terzo dei 3mila impiegati comunali sono donne. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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