(ANSA) – YANGON, 25 SET – Decine di monaci buddisti
pro-democrazia sono scesi in strada della seconda città più
grande della Birmania, Mandalay, contro il golpe militare. Nel
14esimo anniversario delle proteste di massa promosse dagli
stessi monaci contro il precedente regime della giunta militare,
represse nel sangue.
La Birmania è in subbuglio e la sua economia è paralizzata da
febbraio, quando i militari hanno estromesso il governo civile
di Aung San Suu Kyi, ponendo fine a un esperimento di democrazia
decennale. In tutto il Paese si è radicata una resistenza
anti-giunta, che ha spinto i militari a scatenare una brutale
repressione del dissenso. Secondo un gruppo di monitoraggio
locale, più di 1.100 civili sono stati uccisi e 8.400 arrestati.
Storicamente i monaci sono stati visti come un’autorità
morale suprema che ha organizzato la comunità, talvolta
mobilitando l’opposizione ai regimi militari. Ma dopo
quest’ultimo golpe c’è stata una frattura, perché alcuni
importanti ecclesiastici hanno dato la loro benedizione ai
generali, mentre altri hanno sostenuto i manifestanti. Oggi i
monaci hanno sfilato per le strade di Mandalay invocando la
liberazione dei prigionieri politici, compresi i membri del
partito di Aung San Suu Kyi, che ha vinto in modo schiacciante
le elezioni dello scorso novembre. (ANSA).
Fonte Ansa.it