Sulla scia di grandi aziende come Toyota, che lo scorso 27 febbraio ha inaugurato la sua città del futuro alle falde del Monte Fuji, in Giappone, nel mondo stanno sorgendo diversi progetti di città del futuro, sostenibili e supermoderne: una di queste è l’utopica Telosa, nata dalla mente del miliardario statunitense Marc Lore, innovativa metropoli che – si legge nelle dichiarazioni – «stabilirà un nuovo standard di vita urbana, espandendo il potenziale umano e diventando un modello per le generazioni future». Anche il nome evoca grandiosità: deriva dal termine greco telos, utilizzato dal filosofo Aristotele, che significa “fine, scopo, obiettivo”.
La nuova metropoli, progettata da uno studio di architetti danese, sarà più inclusiva, più accessibile, più sostenibile di qualunque altra metropoli moderna: «Vogliamo combinare il meglio delle città attuali, e costruire Telosa mettendo al centro le persone», spiega Lore in video.
Sogno americano 2.0. «Telosa sarà piena di vita come New York, pulita come Tokyo e sostenibile come Stoccolma». Non si sa ancora con precisione dove sorgerà questa città del futuro, ma alcune zone possibili (tutte negli USA) sembrano essere il Nevada, lo Utah, l’Idaho, l’Arizona, il Texas, o la regione degli Appalachi. Secondo il progetto, Telosa si estenderà per oltre 600 km quadrati e ospiterà fino a cinque milioni di abitanti nel 2060, con una densità abitativa analoga a quella di San Francisco.
I primi residenti dovrebbero essere accolti nel 2030, ma la posa della prima pietra è ancora lontana: affinché non si risolva tutto in una bolla di sapone – come spesso accade a questi progetti, bellissimi da raccontare con termini da sogno americano come “equità, sostenibilità, giustizia”, ma difficilmente attuabili – c’è bisogno di denaro.
Appuntamento tra dieci anni. Molti dei miliardi necessari li metterà lo stesso Lore, ma non bastano: secondo Fortune, l’imprenditore spera di racimolare gli spiccioli necessari a rendere realtà il suo sogno da filantropi, investitori privati e sovvenzioni statali e federali. Non ci resta che attendere la cerimonia d’inaugurazione, tra nove anni.
Fonte Focus.it