(ANSA) – MILANO, 21 OTT – Una ricerca dell’azienda di
sicurezza informatica Sophos, dal nome ‘Phishing Insights 2021’,
evidenzia come gli attacchi phishing siano in aumento in tutto
il mondo. L’Italia non è esclusa, a dimostrazione della
violazione ai danni della Siae, che stando alle ultime indagini
pare essere stata colpita da un ransomware a seguito di una
email phishing. “In Italia – spiega Sophos – il costo medio
sostenuto da tutte le aziende nel 2021 per rimediare ai danni
provocati da questo tipo di attacchi, tra tempi di inattività,
ore di lavoro e riscatti versati, è di 0,68 milioni di dollari”.
Ad ulteriore conferma del trend, Check Point Software
Technologies, tramite Check Point Research, ha rilasciato il
nuovo ‘Brand Phishing Report’. L’analisi evidenzia quali sono
stati, nel terzo trimestre dell’anno, i marchi più imitati dai
criminali informatici, nel tentativo di ingannare gli utenti
proprio tramite phishing. Da agosto a settembre 2021, il 29% di
tutti i tentativi di attacco si è basato su Microsoft. Amazon ha
rubato la seconda posizione a DHL, rappresentando il 13% dei
tentativi di phishing contro l’11% del trimestre precedente.
Entrambi i marchi, per gli analisti, potrebbero vedere un balzo
ulteriore nel particolare settore del cyber crimine, da qui a
dicembre. «I criminali cercheranno di trarre vantaggio dallo
shopping online, in vista della stagione natalizia» spiega Check
Point Software. Il resto della top ten vede Bestbuy (8%), Google
(6%), WhatsApp (3%), Netflix (2.6%), LinkedIn (2.5%), Paypal
(2.3%), Facebook (2.2%). Una volta sottratte, spesso le
informazioni degli utenti, compresi dati sensibili e di
pagamento, vengono vendute in pacchetti sul dark web. Un report
separato della società di informatica Bitglass ha scoperto che
oggi i dati rubati si diffondono sulla rete ‘oscura’ undici
volte più velocemente rispetto a sei anni fa. (ANSA).
Fonte Ansa.it