(ANSA) – ROMA, 28 OTT – “Il mondo che vogliamo non è quello
dei forti che sono generosamente capaci di accogliere i più
deboli, ma quello costruito condividendo le vulnerabilità e i
talenti di tutte e di tutti”. E’ un passaggio della lettera
aperta inviata al presidente del consiglio Mario Draghi da parte
del Civil 20, rete della società civile internazionale che
dialoga con i governi del G20. Riconosciuto come Engagement
Group ufficiale del G20, è formato da oltre 560 organizzazioni e
reti internazionali
provenienti da più di 100 Paesi.
Ricordando i mali del pianeta e i ritardi della politica,
dalla malnutrizione alle disuguaglianze, dal cambiamento
climatico alle conseguenze della pandemia, Civil 20 fa appello a
Draghi “affinché l’imminente summit del G20 e la
successiva COP26 siano occasione per mostrare la capacità di dar
seguito a enunciazioni e buoni propositi
con azioni concrete ed efficaci”. E manifesta anche “preoccupazione per l’allarmante
restringimento dello spazio di ascolto delle proposte della
società civile” Nella lettera, Civil 20 ricorda il Policy Pack e il Final
Communiqué presentato il 7 ottobre e sottolinea una serie di “punti essenziali” proposti modificando le priorità presentate
dalla presidenza italiana del G20 ‘People, Planet, Prosperity’
in ‘People, Planet, Democracy’.
“Promuovere i diritti umani, la parità di genere, l’equità e
l’inclusione, così da accelerare il raggiungimento
degli obiettivi dell’Agenda 2030 e l’attuazione dell’Accordo di
Parigi” è una delle chiavi fondamentali secondo Civil 20 che
chiede di “garantire un approccio sistemico alle crisi
sanitarie, climatiche, naturali e sociali affinché non si lasci
indietro
nessuno” ma anche di “favorire l’allargamento dello spazio
fiscale nei Paesi a basso e medio reddito, gravati dalle
esigenze di spesa
dovute alla pandemia, attraverso una più robusta iniziativa sul
debito” e “garantire il rispetto dei diritti umani, dello stato
di diritto e della libertà di espressione”. (ANSA).
Fonte Ansa.it