(ANSA) – ROMA, 07 NOV – Ripresa robusta, Pil che recupera
entro dicembre i livelli precedenti la pandemia, e il tandem
Bce-recovery fund che dà tempo ai Paesi per le riforme, in modo
da rilanciare le economie oltre il mero traguardo di recuperare
i livelli pre-Covid.
E’ lo scenario che Francoforte, Bruxelles e le capitali
dell’Eurozona stanno cercando di puntellare. Perché l’inflazione
tornata al galoppo potrebbe scombussolare la roadmap di
Francoforte. E i rischi della ‘quarta ondata’ mettono un’ipoteca
sulle nuove stime di crescita che la Commissione europea
pubblicherà giovedì 11 novembre.
La crescita economica in Ue “continua ad apparire forte”, ma
le prospettive sono dominate da “un’alta incertezza”, con “alcuni notevoli rischi di peggioramento”, ha detto il
Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni. Pare
scontata una revisione in meglio della crescita 4,8% e 4,5% per
l’Eurozona nel 2021 e 2022, mentre per l’Italia le cifre più
recenti di Bruxelles indicavano un +5% per il 2021 che saranno
ritoccate all’insù. Il Governo ipotizza anche di superare la
soglia del 6%. Ma il cruccio di Gentiloni sono i fattori che nel
frattempo si sono insidiati nello scenario di previsione.
Ovvero: aumento dei contagi, con vaccinazioni ancora troppo
basse in alcuni Paesi. Se dall’area euro si allarga il campo
all’Unione europea a 27, specie al blocco orientale, ci sono
rischi di lockdown duri, una nuova mazzata per la crescita che
può avere ripercussioni anche nel nucleo centrale dell’euro. In
secondo luogo, le strozzature al commercio globale, che frenano
il settore manifatturiero. Spingendo in alto i prezzi, assieme
ai rincari energetici, terzo fattore di rischio. (ANSA).
Fonte Ansa.it