(ANSA) – ROMA, 07 DIC – Solo l’11% delle organizzazioni
sanitarie italiane utilizza dispositivi medici con software
aggiornati. L’89% usa, invece, nella maggior parte dei casi dispositivi medici con un sistema operativo obsoleto a causa di
problemi di compatibilità, costi elevati degli aggiornamenti o
per la mancanza di conoscenze tecnologiche interne. Lo spiega il
report Healthcare 2021 di Kaspersky, sottolineando che questo
comportamento espone le organizzazioni sanitarie a maggiori
vulnerabilità e rischi informatici, come si è visto durante la
pandemia.
Interrogati dalla società di sicurezza sulle loro capacità
di reazione in materia di cybersecurity, solo il 20% degli
operatori sanitari italiani crede che la loro organizzazione sia
in grado di bloccare efficacemente tutti gli attacchi alla
sicurezza o le violazioni del perimetro. La stessa percentuale è
certa che la loro organizzazione disponga di una protezione di
sicurezza IT hardware e software aggiornata e adeguata. In
Italia, poi, il 50% degli intervistati ha ammesso che la loro
organizzazione ha già sperimentato incidenti che hanno causato
una fuga di dati, il 40% un attacco DDoS (cioè mettere ko un
sito) mentre il 30% un attacco ransomware.
“Il settore sanitario si sta evolvendo verso l’adozione di
dispositivi connessi in grado di soddisfare la domanda di
maggiore accessibilità alle cure. Questo comporta anche alcune
sfide di cybersecurity. Ad oggi, esistono soluzioni e misure
disponibili che possono aiutare a minimizzare i rischi di una
strategia di modernizzazione nella sanità. Queste misure,
insieme alla formazione del personale medico, possono aumentare
significativamente il livello di sicurezza”, spiega Cesare
D’Angelo, General Manager Italy di Kaspersky. (ANSA).
Fonte Ansa.it