(ANSA) – CATANZARO, 07 DIC – Torna in carcere Giancarlo
Pittelli, l’ex parlamentare di Forza Italia e avvocato imputato
per associazione mafiosa nel processo Rinascita Scott, era ai
domiciliari. Lo ha deciso il Tribunale di Vibo Valentia.
All’origine dell’aggravamento della misura, secondo quanto si è
appreso, una lettera che Pittelli avrebbe scritto ai primi di
ottobre alla segreteria del ministro per il Sud Mara Carfagna
nella quale chiedeva al ministro “Aiutami in qualunque modo”.
Lettera che poi, secondo quanto si è appreso, è giunta alla Dda
di Catanzaro che ha chiesto al Tribunale l’aggravamento della
misura cautelare per violazione dei domiciliari.
Nella lettera, secondo quanto si è appreso, Pittelli
ripercorre le accuse che gli vengono contestate e manifesta la
propria innocenza. L’ex parlamentare si sarebbe rivolto alla
Carfagna, sua ex collega di partito, dandole del tu e lasciando
il numero di telefono della moglie per eventuali comunicazioni.
La segreteria del Ministro, sempre secondo quanto si è appreso,
ha inviato la missiva all’ispettorato di Palazzo Chigi che, a
sua volta, l’ha trasmessa alla Squadra mobile di Catanzaro e, da
qui, è giunta alla Procura di Catanzaro guidata da Nicola
Gratteri. I magistrati, alla luce di quanto accaduto, hanno
inviato al Tribunale di Vibo Valentia che giudica il processo
Rinascita Scott (Brigida Cavasino presidente, Gilda Romano e
Claudia Caputo a latere) una richiesta di aggravamento della
misura cautelare. Il collegio ha accolto la richiesta e ha
disposto una nuova misura cautelare in carcere per Pittelli,
ritenendo che la vicenda dimostri l’insufficienza degli arresti
domiciliari.
Pittelli torna in carcere per la terza volta: la prima è
stato a dicembre 2019 quando fu arrestato nell’ambito
dell’operazione Rinascita Scott. Dopo quasi un anno di
detenzione a Nuoro il legale è stato destinato ai domiciliari.
Il 19 ottobre è stato riarrestato dalla Dda di Reggio Calabria
con l’operazione “Mala Pigna” e ha scontato altri 27 giorni di
carcere prima che il Riesame lo ridestinasse ai domiciliari.
Revocati adesso e trasformati in detenzione in carcere per la
lettera a Mara Carfagna. (ANSA).
Fonte Ansa.it