(ANSA) – ROMA, 16 DIC – L’emergenza sanitaria Covid e
leregole del supergreenpass preoccupano esercenti e clienti:
cosi’ la Fipe (Confcommercio) stima che il prossimo 25 dicembre
nei ristoranti (il 64,1% resterà aperto, oltre 76.000) sono
attesi 500mila clienti in meno. Gli italiani che passeranno il
Natale fuori casa saranno 4,4 milioni. “Le prime disdette
iniziano ad arrivare anche se sono ancora poche. Solo il 4,4%
degli imprenditori segnala passi indietro da parte degli
avventori. Per 6 ristoratori su dieci le aspettative sono
positive o molto positive, a fronte di un 30% di gestori che
vede un Natale in chiaroscuro”. La spesa sara’ di 266 milioni.
Un dato, quello del Natale 2021, sul quale pesa ancora la
situazione di incertezza determinata dall’incidenza della
pandemia rispetto al 2019. Ad alimentare le incognite, si
aggiungono da un lato il peggioramento dell’emergenza sanitaria,
dall’altro il nuovo super green pass. Il 48,1% dei ristoratori
intervistati prevede un impatto significativo del provvedimento
sul totale delle prenotazioni, mentre il 12,4% preferisce non
lanciarsi in alcuna ipotesi per il momento. Ciò che appare
evidente, invece, è che cominciano ad arrivare le prime disdette
anche se, per il momento, sono ancora poche. Solo il 4,4% degli
imprenditori segnala passi indietro da parte degli avventori.
Tuttavia per 6 ristoratori su dieci le aspettative rimangono
positive o molto positive, a fronte di un 30% di gestori che, al
contrario, vede un Natale ancora in chiaroscuro. “Dicembre è un
mese estremamente delicato per il mondo della ristorazione –
spiegano dall’Ufficio Studi di Fipe- Confcommercio – da solo
vale il 10% del fatturato dell’anno e dunque l’attenzione è
massima. In questo 2021 saremo ancora lontani dai livelli
precovid: la nostra previsione per il mese è infatti di 7,1
miliardi di euro, a fronte degli 8,8 miliardi del 2019. Una
flessione del 19,4% sul quale pesa sicuramente la contrazione
dei flussi turistici internazionali, anche in conseguenza delle
misure restrittive adottate dal Governo, ma anche la riduzione
degli eventi aziendali, per i quali registriamo numerose
cancellazioni”. (ANSA).
Fonte Ansa.it