(ANSA) – SANTIAGO DEL CILE, 16 DIC – Lucia Hiriart, vedova
del generale cileno Augusto Pinochet, autore nel 1973 del colpo
di stato in Cile contro l’allora presidente Salvador Allende, è
morta oggi a Santiago del Cile. Aveva 99 anni.
Considerata una “donna di ferro” che disponeva di un grande
potere nell’ombra durante gli anni della dittatura (1973-1990),
Hiriart era malata da tempo e, ha riferito la tv Chilevision,
negli ultimi mesi era stata ricoverata più volte per problemi
respiratori”.
La notizia del decesso è stata confermata via Twitter anche
dalla nipote Karina Pinochet: “A 99 anni, circondata da famiglia
e persone care, la mia amata nonna è morta. Lascia un’impronta
immensa nei nostri cuori. Ha consacrato la sua vita al servizio
dei cileni e la storia. saprà dare il giusto valore alla sua
grandiosa opera e al lavoro per il nostro amato Paese”.
Dalla morte del marito, il 10 marzo 2006, Doña Lucia – come
le piaceva essere chiamata – aveva scelto di mantenere un
profilo basso, dovuto anche ai problemi giudiziari riguardanti
il patrimonio famigliare e la gestione dei Centri per le madri
(CEMA), rete di istituzioni che si è rifiutata di abbandonare
nonostante Pinochet avesse dovuto cedere il potere al presidente
democraticamente eletto, Patricio Aylwin, nel marzo 1990.
L’ultima sua apparizione pubblica è stata ad aprile 2020,
dopo la morte di Sergio Onofre Jarpa, ex ministro della Interno
della dittatura.
In una biografia non autorizzata pubblicata nel 2013 con il
titolo ‘Doña Lucía’, la giornalista Alejandra Matus l’ha
definita una “stratega politica, del potere nell’ombra”, a
maggior ragione dopo che lo stesso Pinochet riconobbe che era
una delle persone che più avevano influenzato la sua decisione
di guidare il colpo di stato contro il presidente Salvador
Allende.
Lucia e Pinochet, sposatisi nel 1943, ebbero cinque figli:
Lucia, Augusto, Verónica, Marco Antonio e Jacqueline. (ANSA).
Fonte Ansa.it