I post sui social network parlano della vita, di quello che facciamo e di ciò che più ci piace. Raccontano degli amori e delle amicizie, del lavoro e dei traguardi raggiunti o sfuggiti. Nel tempo, dunque, diventano dei veri libri aperti sul passato: ma è giusto lasciarli in balia di occhi indiscreti?
Sebbene appaia inutile e noiosa, quella di oscurare i contenuti disseminati in rete è una pratica da svolgere con regolarità.
Togliere dalla pubblicazione ciascun singolo elemento può richiedere impegno, principalmente se l’azione viene effettuata manualmente; sull’altro piatto della bilancia, però, ci sono numerosi benefici da valutare: ecco come archiviare i post sui social e perché è importante.
Archiviare i post sui social e preservare l’identità
Chi fa uso dei social network tende a condividere con amici e contatti molti dettagli del privato, dalle vacanze alle foto di famiglia. Nonostante sembrino soltanto delle sfumature insignificanti, tali dati possono essere utilizzati per ricostruire puntualmente la nostra identità e i nostri interessi. In particolare, se le informazioni non godono di alcun filtro sulla privacy rischiano di diventare facilmente preda dei cyber criminali esperti in furti d’identità. Con indizi precisi su data di nascita, residenza, istantanee di famiglia e indicazioni sull’attività (e non solo), il pacchetto che forniamo a questi malviventi è praticamente integrale.
Certo è che pure nell’eventualità di contenuti privati, ovvero riservati a cerchie ristrette di conoscenti, si corre qualche rischio. È sufficiente pensare ai temi trattati sul web 5-10 anni fa e a coloro con le quali li avevamo condivisi. Davvero ci fa piacere che le nostre conoscenze più recenti possano leggerli? Se la risposta è no, l’archiviazione è la decisione giusta.
Archiviare i post sui social ed evitare problemi futuri
Il futuro è uno dei motori che dovrebbe farci riflettere sull’archiviazione dei post obsoleti, soprattutto se pensiamo al modo in cui possono influenzare alcuni particolari campi. Non si contano, ad esempio, i casi nel mondo di persone che, a causa delle condivisioni passate, hanno rischiato l’impiego (o addirittura l’hanno perso).
Sempre più spesso i datori di lavoro effettuano un controllo del background social dei candidati, potendo contare su un quadro completo sul carattere e sulla tipologia di individuo con cui si collaborerà.
Tenendo in bella vista giudizi e opinioni, a volte controverse o frutto del disappunto di un attimo, si rischia di mettersi da soli i bastoni tra le ruote, lasciando che vecchi sfoghi disegnino dei contorni completamente errati su chi siamo. Fare le pulizie di primavera con i post più datati diventa quindi una scelta fondamentale, ancora di più a livello lavorativo, al fine di scongiurare che lo sguardo curioso di qualcuno possa incappare in concezioni e idee sbagliate su di noi. E, se il web non dimentica, almeno noi possiamo dare il nostro contributo per rendergli la memoria più labile.
Perché archiviazione e non cancellazione?
Il punto, nel caso specifico, è semplice: archiviare permette di recuperare in qualsiasi momento il contenuto, il quale è stato reso solamente invisibile al pubblico ma non al suo creatore. Se a distanza di mesi o anni si avesse voglia di rileggere ciò che si è scritto, basterà accedere nuovamente al social network e “ritirare fuori” idealmente il post. Se cancellato, invece, non sarà più possibile recuperarlo.
Archiviazione su Facebook
Per spostare i post di Facebook non bisogna fare altro che individuare i contenuti nella propria timeline. Una volta trovati, si clicca sull’icona a forma di tre punti nella parte superiore a destra del box che contiene il testo o l’immagine pubblicata; tra le voci che appaiono sullo schermo, si seleziona “Sposta in archivio” ed ecco che l’aggiornamento risulterà oscurato.
Per ripristinarlo si entra proprio nella sezione, raggiungibile da “Impostazioni e privacy” visualizzabile attraverso la selezione della freccia verso il basso (da desktop) o nel menu con tre linee orizzontali (il cosiddetto hamburger visibile da mobile) e, successivamente, su “Registro attività”. Nella schermata successiva, si opta per “Archivio” per visualizzare quanto nascosto dalla pagina ed eventualmente reintegrarlo.
Archiviazione su Instagram
Anche Instagram ci fa nascondere i caricamenti, senza dover necessariamente passare per la cancellazione. Per farlo, è necessario navigare all’interno dell’area personale e cliccare sulla fotografia specifica; passati alla visualizzazione singola, si clicca (o tappa) sui tre puntini in alto a destra, avendo cura di selezionare “Archivia”.
Riguardare o rendere di nuovo disponibili per la visione i post è altrettanto veloce: nella pagina utente, si va sull’hamburger nella parte alta di destra e si sceglie “Archivio” dal menu. L’app rivela così una panoramica sui contenuti occultati in precedenza; dopo il tap su una delle immagini, si selezionano i tre punti disposti nella medesima posizione della precedente, tappando poi su “Mostra nel profilo” nella tendina che appare nella zona inferiore del display.
Archiviazione su TikTok
Su TikTok cambia leggermente il concetto: non esiste un vero archivio sulla piattaforma ma, per trasformare in invisibili i video agli altri, si può agire in maniera mirata sui setting della privacy. Pure qui si opera su ogni video e non in batch. Aperto il filmato di interesse, si procede con il click sui tre punti nella barra di sinistra selezionando poi “Privacy” e “Chi può vedere questo video”.
L’impostazione di base prevede che le clip siano visibili a chiunque. Per modificarla, basta premere su “Tutti” a fianco della voce elenco appena citata optando, poi, per “Privato”. Per rivedere i propri video non più pubblici è richiesto un unico tap sul lucchetto posizionato sotto la bio dell’account.
Archiviazione su Twitter e LinkedIn
A differenza dei precedenti social network, Twitter e LinkedIn non prevedono la possibilità di celare i contenuti. L’unica strada percorribile sui due social è quella di rimuovere direttamente le pubblicazioni più datate, eliminandole definitivamente dalle piattaforme in questione.
Archiviazione di gruppo sui social
Nessun social consente di effettuare un oscuramento o una cancellazione in blocco rispetto a un lasso di tempo, se non eliminando l’intero profilo. Esistono però dei tool specifici per la privacy, applicazioni che svolgono compiti simili agendo in modo diretto sui post di un determinato intervallo selezionato dall’utilizzatore.
Una di queste è Jumbo Privacy, app a pagamento per Android e iOS che provvede ad archiviare o cassare le condivisioni secondo la piattaforma a cui è associata. Installata e linkata correttamente ai social a cui siamo iscritti, ci offre l’opportunità di evidenziare un periodo di riferimento per poi operare in autonomia sui contenuti rispondenti alla data impostata, spostandoli nell’area nascosta ai visitatori o eliminandoli.
Fonte Fastweb.it