La t-shirt che da un lato scalda e dall’altro rinfresca

Maggio è indubbiamente un mese difficile, per vestirsi. In molte parti del mondo non si sa mai quando c’è bisogno di una felpa o di una maglietta, se farà freddo o se siamo destinati a sudare. E il problema è aggravato dal cambiamento climatico, poiché i modelli meteorologici stanno diventando più estremi e imprevedibili.

Un team di ricercatori cinesi che ha appena pubblicato sul sito Nano Letters i risultati di alcuni studi, potrebbe aver trovato una soluzione. Avrebbero infatti sviluppato un nuovo straordinario tessuto soprannominato Janus e ne hanno dimostrato il funzionamento all’interno di una maglietta. Orientato in un modo, Janus riflette il calore del sole e mantiene una temperatura di 11 gradi più fresca rispetto ad una tipica camicia di cotone bianco. Capovolta dall’altra parte, intrappola la radiazione solare calda e mantiene la temperatura di 14 gradi più calda rispetto ad una camicia di cotone nera.

Quindi questo tessuto offre una differenza di circa 25 gradi a seconda del modo in cui viene indossato. E come se non bastasse, può anche generare energia.

Come funziona?

La maglia è composta da strati di polimeri e fibre di cotone, ingegnerizzati con strutture e rivestimenti speciali. La struttura a sandwich è asimmetrica per design, in modo che possa essere ruotata in modalità calda e fredda.

Sul lato caldo, il materiale è ricoperto da nanoparticelle di zinco e rame, che assorbono l’energia solare. C’è un termine per questo tipo di meccanismo, che è appropriatamente chiamato “assorbitore solare”. È fondamentalmente un pannello solare, ma anziché trasformare la luce solare in elettricità, la trasforma in calore. Questo lato caldo funziona anche di notte, anche se in misura minore, e può riscaldare la pelle di 5 gradi.

Sul lato freddo, il tessuto è ricoperto da uno strato estremamente sottile di alluminio. Questa superficie sembra ancora tessuto, ma l’alluminio riflette la luce come uno specchio, quindi tutta l’energia solare resta in giro mentre il calore rimbalza sulla maglietta. Questo strato è anche poroso, e consente al calore corporeo di evaporare.

Infine, i ricercatori hanno dimostrato che la maglietta può effettivamente sfruttare l’energia del Sole. Incorporando un generatore termoelettrico (un generatore che raccoglie energia dalle differenze di temperatura) all’interno del tessuto, Janus può produrre elettricità grazie alla differenza di temperatura tra il lato caldo e quello freddo. È meno di un watt di potenza, ma è una quantità significativa di energia che gli scienziati immaginano possa alimentare tutti i tipi di piccoli sensori.

Janus è al momento molto più di un semplice concetto tecnico, che i ricercatori hanno dimostrato potrebbe essere interessante portare sul mercato. Il tessuto è economico da produrre, scrivono i ricercatori, e può andare in lavatrice (Janus perde un po’ della sua efficienza di raffreddamento dopo cinque lavaggi, ma così poco che chi lo indossa non se ne accorge).

Dato che il mondo si sta riscaldando, i ricercatori concludono che indossare tessuti ad alta tecnologia come Janus potrebbe farci risparmiare considerevoli emissioni serra dal riscaldamento e dal raffreddamento, rendendo gli ambienti esterni più favorevoli alla vita e al lavoro. 
 

Fonte Fastweb.it

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