I ricercatori del MIT hanno sviluppato un nuovo metodo per la coltivazione di tessuti vegetali in un laboratorio, un po’ come il modo in cui aziende e ricercatori si stanno avvicinando alla carne realizzata in vitro. Il processo sarebbe in grado di produrre legno e fibre in laboratorio, e i ricercatori hanno già dimostrato come funziona concettualmente coltivando strutture semplici utilizzando cellule raccolte dalle foglie di zinnia.
Questo lavoro è ancora nelle sue primissime fasi, ma le potenziali applicazioni del materiale vegetale coltivato in laboratorio sono significative e includono possibilità sia nell’agricoltura che nei materiali da costruzione. Sebbene l’agricoltura tradizionale sia molto meno dannosa dal punto di vista ecologico rispetto all’allevamento di animali, può comunque avere un impatto e un costo elevati e per sostenerla richiede molte risorse. Senza contare che anche piccoli cambiamenti ambientali possono avere un effetto importante sulla resa delle colture.
La silvicoltura, nel frattempo, ha impatti ambientali negativi molto più evidenti. Se il lavoro di questi ricercatori può eventualmente essere utilizzato per creare un modo per produrre legno coltivato in laboratorio da utilizzare nella costruzione e nella fabbricazione in modo scalabile ed efficiente, allora c’è un enorme potenziale in termini di riduzione dell’impatto sulla silvicoltura a livello globale. Alla fine, il team teorizza persino che in futuro potremo direttamente coltivare la pianta necessaria per costruirci un tavolo di legno.
C’è ancora molta strada da fare, da questi primi risultati che i ricercatori hanno raggiunto. Hanno coltivato solo materiali su scala molto piccola e cercheranno di trovare modi per coltivare materiali a base vegetale con proprietà diverse. Dovranno anche superare ostacoli significativi quando si tratterà di ridimensionarne l’efficienza, ma stanno lavorando a soluzioni che potrebbero affrontare alcune di queste difficoltà.
La carne coltivata in laboratorio è ancora agli inizi e il materiale vegetale coltivato in laboratorio è ancora più embrionale. Ma ha un enorme potenziale, anche se ci vorrà molto tempo per arrivare a risultati concreti.
Fonte Fastweb.it