Riciclare sembra così semplice. Separare i materiali che possono essere riutilizzati, come plastica, vetro e alluminio, quindi attendere che vengano raccolti. La realtà, però, è tutt’altra. Ciò che può essere riciclato dipende da dove viviamo. E se c’è una contaminazione, dovuta a cibo avanzato o materiali mescolati, tutto ciò che abbiamo raccolto potrebbe finire in discarica. La soluzione? Forse potrebbe arrivare da un’azienda come Lasso Loop Recycling. La startup con sede nel Regno Unito sta lavorando a una macchina che raccoglie, pulisce e smista i rifiuti per il riciclaggio. Meglio ancora, sembra un normale elettrodomestico da cucina, del tipo che potrebbe stare accanto a frigorifero, lavastoviglie o lavatrice.
Lasso fa sapere che il prototipo è ancora in fase di sviluppo e presenterà una fessura o un vassoio verticale per il deposito degli oggetti. Una serie di telecamere e sensori analizzerà l’imballaggio e deciderà se è riciclabile. Se non lo riterrà riciclabile l’oggetto verrà restituito, un po’ come un distributore automatico che non accetta le banconote stropicciate. In caso contrario, il materiale verrà pulito a vapore per rimuovere gli avanzi di cibo, grasso, sporco ed etichette. Infine, sarà macinato e collocato in uno scomparto dedicato nella sua parte inferiore. Quando una o tutte queste scatole saranno piene, utilizzeremo un’app per smartphone per organizzare una raccolta porta a porta. Un conducente potrà quindi ritirare il sacchetto, sicuro che i materiali potranno essere utilizzati per creare nuovi prodotti.
In teoria, questo sistema eliminerebbe gli impianti di riciclaggio. I rifiuti già triturati potrebbero semplicemente essere ridistribuiti ai produttori e trasformati in nuovi prodotti che non richiedono alcun materiale aggiuntivo. (Un processo noto come riciclaggio a circuito chiuso.)
Aldous Hicks, CEO di Lasso, ritiene che tutti dovrebbero fare attenzione al riciclaggio lavando vestiti e stoviglie. “Milioni di famiglie stanno già facendo i passi giusti che tutti noi dovremmo compiere”, ha detto in un discorso al TEDx il mese scorso. “Ad esempio, usiamo le nostre lavatrici per pulire i nostri vestiti, in modo da poterli riutilizzare più e più volte. Allora perché non dovremmo utilizzare un elettrodomestico per il riciclaggio?”
Tuttavia, ci sono degli svantaggi, nel concetto di Lasso. Al momento l’azienda punta a sette materiali: alluminio e acciaio, oltre a due materie plastiche e tre tipi di vetro. Carta e cartone, utilizzati per la maggior parte degli ordini online, non sono nell’elenco.
Anche il prezzo potrebbe essere un problema. Hicks ha fatto sapere che il suo prototipo dovrebbe essere completato entro questo trimestre. L’azienda ha aperto le prenotazioni sul suo sito web, ma al momento non è previsto alcun deposito o prezzo finale. E quando la versione finale sarà pronta, probabilmente nel 2023, secondo Hicks potrebbe costare attorno ai 3.500 dollari. È terribilmente costoso, ma lo erano anche i frigoriferi quando sono arrivati per la prima volta sul mercato. “Nel 1919, le persone pagavano il prezzo allora equivalente di un’automobile”, ha sostenuto Hicks durante il suo discorso al TEDx.
Questo prezzo potrebbe essere compensato riciclando. Sul suo sito web, Lasso afferma che i clienti potrebbero “ammortizzare la spesa entro cinque anni, a seconda del consumo e dalla produzione di rifiuti riciclabili”. Per ora, però, è un modello di business teorico. Lasso dovrà finire il suo prodotto, completare un programma pilota e, con ogni probabilità, raccogliere più denaro per realizzare la sua visione. Il riciclaggio è una sfida enorme, ma siamo contenti che qualcuno, anche se si tratta di una piccola startup, stia pensando a una soluzione a casa.
Fonte Fastweb.it