(ANSA) – PARMA, 01 GEN – È morto a 83 anni Calisto Tanzi,
imprenditore la cui parabola è iniziata con la crescita della
Parmalat ed è terminata con il crac del 2003 e i processi che ne
seguirono.
È nato a Collecchio, piccolo paese a due passi da Parma in
cui poi ha costruito il suo impero, il 17 novembre 1938. Aveva
appena 22 anni quando fondò nel 1961 la sua impresa del latte
prendendo la vecchia azienda del nonno, a conduzione familiare,
e trasformandola in una multinazionale con oltre 130
stabilimenti in tutto il mondo. Tanzi aveva di fatto inventato
il latte a lunga conservazione ma l’ambizione lo portò ad
allargarsi dal settore alimentare (non solo latte ma anche
conserve, merendine, yogurt) al turismo, alla tv, e perfino al
calcio. Negli anni Novanta la Borsa, poi le acquisizioni, il
ricorso al mercato dei titoli e infine il crac. Parmalat,
secondo la definizione degli inquirenti, è diventata così “la
più grande fabbrica di debiti della storia del capitalismo
europeo”.
Le difficoltà maggiori per Tanzi cominciano nel 1999 quando
acquisisce Eurolat dal gruppo Cirio di Sergio Cragnotti per un
prezzo esorbitante, oltre 700 miliardi di lire, per consentire a
Cragnotti di rientrare dei debiti con la Banca di Roma di Cesare
Geronzi. Uno schema che, secondo gli inquirenti, si ripete anche
quando nel 2002 Tanzi decide di comprare le acque minerali da
Giuseppe Ciarrapico, anche lui indebitato con Banca di Roma. Si
pagano debiti contraendo altri debiti e nel 2003 Tanzi chiama al
capezzale di Parmalat Enrico Bondi con lo scopo di risanare il
gruppo ma il super-consulente subito si rende conto che Parmalat
non potrà fare fronte al bond di 150 milioni di euro in scadenza
di lì a poco. Il 27 dicembre dello stesso anno Tanzi viene
arrestato e comincia così, dopo l’avventura economica, anche la
vicenda giudiziaria. A dicembre 2010 arriva la condanna per
Tanzi a 18 anni di reclusione per un crac da 14 miliardi di
euro. (ANSA).
Fonte Ansa.it