(ANSA) – PECHINO, 21 GEN – La staffetta della fiaccola
olimpica di Pechino 2022 resterà confinata nel modello delle
bolle a causa delle preoccupazioni per la diffusione del
Covid-19, mentre tutti i tedofori dovranno essere vaccinati,
testati per il virus e monitorati per 14 giorni prima della loro
corsa.
“Questa staffetta darà sempre la priorità alla sicurezza”, ha
affermato Yang Haibin, un funzionario dell’Ufficio municipale
dello sport di Pechino in un briefing con i media, aggiungendo
che, “tenendo conto di fattori come la prevenzione delle
epidemie, la staffetta e le attività cerimoniali saranno
organizzate in luoghi chiusi sicuri e controllabili”. Pechino,
prima città a ospitare sia i Giochi estivi sia quelli invernali,
è sulla massima allerta dopo la comparsa locale di nuovi casi di
Covid e della temutissima variante Omnicron.
Saranno 1.200 i tedofori coinvolti dal 2 al 4 febbraio, giorno
dell’apertura ufficiale dei Giochi, seguendo un percorso che
sarà molto più breve dei precedenti e che includerà una sosta
alla Grande Muraglia, il monumento più famoso della Cina, nonché
ai parchi olimpici del centro di Pechino, al Palazzo d’Estate e
ad altri luoghi particolari tra cui l’International Grape
Exhibition Garden.
Con la cancellazione della vendita dei biglietti a causa del
rischio Covid, solo il pubblico selezionato potrà seguire la
staffetta di persona. In vista delle Olimpiadi di Tokyo della
scorsa estate, la fiaccola coprì più di 2.000 km in 121 giorni,
su un tracciato fuori dalle strade pubbliche a causa della
pandemia. La staffetta delle Olimpiadi invernali di Pyeongchang
2018 seguì un percorso di 2.018 km, per rimarcare l’anno.
Pechino e la città di Zhanjiakou, nell’Hebei, metteranno in
scena i Giochi dal 4 al 20 febbraio all’interno di un “circuito
chiuso” per mantenere i partecipanti separati dal pubblico e
senza spettatori dal pubblico in generale. I preparativi sono
stati in parte interrotti dal Covid-19, mentre nelle ultime
settimane si è affacciato il boicottaggio diplomatico da parte
di Paesi, come Usa, Gb, Canada e Australia, per la situazione
dei diritti umani nel Dragone. Una presa di posizione negata da
Pechino e criticata anche perché in violazione dei principi
olimpici. (ANSA).
Fonte Ansa.it