(ANSA) – RABAT, 05 FEB – Le ultime immagini arrivate dal
fondo del pozzo mostrano Ryan, il bambino caduto nel pozzo, che
all’una e 30 di questo sabato, si muove. Alle 7, stamattina, ha
bevuto e mangiato qualcosa.
È al suo quinto giorno di prigionia, ma Ryan, con i suoi 5
anni, è vivo e reagisce. I soccorritori, alle due, hanno detto
che mancavano “altre cinque ore di lavoro”. Sono calcoli di
matematica e fatica e in questa cabala marocchina, si procede in
realtà centimetro dopo centimetro, nella speranza di non trovare
altri intoppi. L’ultimo ostacolo è una roccia che da tre ore
viene picconata con tenacia. Restano due metri circa, dicono gli
ingegneri, per arrivare al piccolo Alfredino del Marocco. I tubi
inseriti tra il cratere scavato dai soccorritori e il pozzo, per
consolidare il tunnel di raccordo, spingono contro questa
roccia. Ryan, bloccato a 32 metri potrebbe scivolare ancora più
giù, perché il pozzo è profondo 60 metri. Il piccolo, dopo tutto
questo tempo, è anche a rischio ipotermia. (ANSA).
Fonte Ansa.it