(ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 08 FEB – Ratzinger, in una
lettera a seguito del dossier sulla pedofilia nella diocesi
Monaco che lo ha coinvolto per gli anni in cui era arcivescovo,
parla di “grandissima colpa” per chi commette abusi ma anche per
chi non li affronta nella stessa Chiesa. Negli incontri con le
vittime “ho guardato negli occhi le conseguenze di una
grandissima colpa e ho imparato a capire che noi stessi veniamo
trascinati in questa grandissima colpa quando la trascuriamo o
quando non l’affrontiamo con la necessaria decisione e
responsabilità, come troppo spesso è accaduto e accade”. “Ho
avuto grandi responsabilità nella Chiesa cattolica. Tanto più
grande è il mio dolore” e “ogni giorno mi domanda se anche oggi
io non debba parlare di grandissima colpa”.
Il Papa emerito torna dunque a chiedere perdono: “Come in
quegli incontri, ancora una volta posso solo esprimere nei
confronti di tutte le vittime di abusi sessuali la mia profonda
vergogna, il mio grande dolore e la mia sincera domanda di
perdono”.
Una lettera che arriva dopo la vicinanza espressa da Papa
Francesco: “Sono particolarmente grato per la fiducia,
l’appoggio e la preghiera che Papa Francesco mi ha espresso
personalmente”.
Poi parla della morte che si avvicina. “Ben presto mi troverò
di fronte al giudice ultimo della mia vita. Anche se nel
guardare indietro alla mia lunga vita posso avere tanto motivo
di spavento e paura, sono comunque con l’animo lieto perché
confido fermamente che il Signore non è solo il giudice giusto,
ma al contempo l’amico”. “In vista dell’ora del giudizio mi
diviene così chiara la grazia dell’essere cristiano. L’essere
cristiano mi dona la conoscenza, di più, l’amicizia con il
giudice della mia vita e mi consente di attraversare con fiducia
la porta oscura della morte”, confida Joseph Ratzinger. (ANSA).
Fonte Ansa.it