(ANSA) – WASHINGTON, 08 FEB – Si spacca anche al vertice il
Grand Old Party sulla mozione di censura del partito contro i
deputati Liz Cheney e Adam Kinzinger per la loro partecipazione
alla commissione parlamentare all’inchiesta sull’assalto al
Congresso, definita una “persecuzione di cittadini comuni
impegnati in un legittimo dibattito politico”. Il leader dei
senatori Mitch McConnell ha criticato la decisione e sostenuto
che quella del 6 gennaio fu una “insurrezione violenta per
prevenire il pacifico trasferimento dei poteri dopo una elezione
legittimamente certificata”.
McConnell ha spiegato che il comitato nazionale del Grand Old
party non deve criticare i suoi membri per le loro visioni
diverse dalla maggioranza del partito: “non è il suo lavoro”, ha
detto, ricordando che “tradizionalmente la posizione del
comitato nazionale è sostenere tutti i membri del partito a
prescindere dai loro punti di vista su alcune questioni”.
La bocciatura della censura e il suo giudizio duro
sull’assalto al Capitol lo mettono in opposizione al leader dei
repubblicani alla Camera Kevin McCarthy e soprattutto a Donald
Trump, ispiratore indiretto della mozione e sostenitore della
narrativa che tende a legittimare come protesta politica
l’assalto al Congresso.
Nel partito si sono levate altre voci critiche verso la
mozione, come quella della senatrice Susan Collins e del collega
John Cornyn. (ANSA).
Fonte Ansa.it