(ANSA) – MILANO, 11 FEB – Gli “operai distaccati dalle
imprese di primo livello sui cantieri ferroviari”, ossia
spostati per lavorare dalle società riconducibili alla ‘ndrangheta in quelle che prendevano gli appalti da Rfi (parte
offesa), “sovente senza alcuna competenza professionale e previa
falsificazione della documentazione attestante le necessarie
abilitazioni, vengono fatti lavorare in condizioni di
sfruttamento”. Lo scrive il gip di Milano nell’ordinanza che ha
portato oggi a 15 arresti per le infiltrazioni delle cosche nei
lavori sulla rete ferroviaria. (ANSA).
Fonte Ansa.it