(ANSA) – TOKYO, 14 FEB – Al via la revisione dell’Agenzia
internazionale dell’energia atomica (Aiea) in Giappone sul piano
del governo di rilasciare nell’oceano l’acqua radioattiva,
accumulata nelle cisterne a seguito dell’incidente nucleare di
Fukushima. Il gruppo di 15 persone arrivato a Tokyo è composto
dai delegati dell’Aiea ed esperti internazionali, provenienti
anche da Cina e Corea del Sud, paesi che hanno espresso cautela
sul progetto, citando le ripercussioni sull’ambiente.
La decisione del governo di Tokyo era stata annunciata lo
scorso aprile, a fronte dell’eccessivo stoccaggio di acqua
radioattiva nelle cisterne, oltre un milione di tonnellate ad
oggi, impiegata per raffreddare i reattori danneggiati
nell’incidente. Un sistema avanzato di filtraggio riesce a
rimuovere gran parte degli elementi nocivi presenti nel liquido,
tranne il trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno, ma
l’esecutivo nipponico sostiene che la diluizione e il rilascio
dell’acqua nell’arco di decenni non sia nocivo all’ecosistema.
Un parere condiviso dal direttore dell’Aiea, Rafael Grossi, nel
febbraio 2020, che aveva ammesso come l’operazione sia in linea
con gli standard internazionali dell’industria nucleare.
Tuttavia, il progetto ha tra i suoi maggiori oppositori
l’industria della pesca, oltre ai residenti dell’intera
prefettura di Fukushima, danneggiati pesantemente dall’ostilità
dei Paesi vicini e il blocco alla importazione dei prodotti
agricoli locali. La revisione dell’Aiea durerà 5 giorni e
terminerà il 18 febbraio, e include una visita all’impianto
devastato nella catastrofe. Il piano del gestore della centrale,
la Tokyo Electric Power (Tepco) prevede la costruzione di un
tunnel di un chilometro sotto il livello del mare, mentre lo
sversamento iniziale del liquido è fissato per la primavera del
2023. (ANSA).
Fonte Ansa.it