(ANSA) – ROMA, 24 FEB – A due anni dall’inizio della pandemia
e di fronte alle tensioni sul confine euro-asiatico, la
discussione sulla diffusione delle fake news è più che mai
attuale. Readly, il principale fornitore europeo di abbonamenti
a quotidiani e riviste in digitale, esamina la percezione da
parte degli italiani delle notizie create ad arte, anche in
confronto con la tendenza europea. Il 66% degli italiani si dice “preoccupato” o “molto preoccupato” per la diffusione di fake
news e il 60% ritiene di essere quotidianamente bersagliato da
esse. Il 62% pensa che nei prossimi tre anni la circolazione
delle notizie false sui media sia destinata ad aumentare. Queste
percentuali, che emergono da un’indagine di Readly1, sono le più
alte d’Europa: in media, negli altri paesi, solo il 39% dei
cittadini si dice preoccupato per le fake news e solo il 44% si
sente quotidianamente esposto alle fake news, con un picco verso
il basso per la Svezia, dove il 28% degli interpellati dichiara
di sentirsi esposto quotidianamente alle notizie false.
Tuttavia, oggi, i cittadini italiani sono i meno propensi a
pagare per accedere a contenuti di informazione “qualificati”:
lo fa, infatti, solo il 7%, a fronte di una media del 12% nei
paesi europei. Quasi un italiano su quattro si dichiara però
disposto ad acquisire contenuti di informazione a pagamento già
oggi, mentre il 22% si ripromette di valutare la spesa solo in
caso di aumento dell’esposizione alle fake news. “La diffusione
di notizie create ad arte è stata una questione sempre presente
durante la pandemia, e sembra raggiungere nuovi picchi in
periodi pre-elettorali o quando si inaspriscono i contrasti tra
le potenze economiche. La nostra indagine dimostra tuttavia che
in generale siamo diventati sempre più consapevoli della nostra
responsabilità personale di verificare i contenuti che riceviamo
e le fonti di informazione a cui ci affidiamo”, afferma Marie
Sophie Von Bibra, Head of Growth per l’Italia di Readly. (ANSA).
Fonte Ansa.it