Google Discover cos’è e come funziona

Da qualche anno Google è passato dall’essere un semplice motore di ricerca ad essere un vero e proprio motore di risposta: sempre più ricerche degli utenti, infatti, hanno come risultato non più la vecchia lista di dieci pagine Web tra le quali scegliere cosa leggere, ma un contenuto in evidenza solitamente estratto da una di queste pagine. Se ad esempio cerchiamo su Google “Meteo Roma” la prima cosa che verrà visualizzata è una scheda meteo completa, con informazioni provenienti da Weather.com, e solo sotto di essa ci sarà la lista delle pagine Web tra le quali scegliere.

Il prossimo passo Google lo ha già fatto: da motore di risposte a motore di interessi. Questo passo si chiama Google Discover ed è, contemporaneamente, il peggior incubo e il Sacro Graal della comunità internazionale degli esperti di SEO. Cioè Search Engine Optimization, quella strana (non) scienza che si occupa di “arrivare primi su Google“.

Se Discover è oggi al centro dell’attenzione di chi possiede o gestisce un sito Web è per un motivo è molto semplice: può portare a tale sito una enorme quantità di traffico. Non è raro, infatti, che un sito ben performante in Discover ottenga da questa fonte anche il 30% del traffico. Ma cosa è esattamente Google Discover? Dove e come lo può usare il normale utente? E, soprattutto, come funziona Google Discover?

Prima di iniziare a rispondere a queste domande, però, bisogna fare una premessa: su Discover la stessa Google racconta poche cose e, molto spesso, non corrette tanto è vero che alcune personalizzazioni che l’utente può fare per modificare il “suo” Discover alla prova dei fatti non portano al risultato sperato.

Cosa è Google Discover

Google Discover nasce ufficialmente il 24 settembre 2018 con un post ufficiale sul blog di Google, che lo descrive come l’evoluzione di Google Feed, introdotto l’anno precedente. Come il predecessore anche Discover è un feed di notizie selezionate da Google su base algoritmica e mostrate all’utente senza che lui debba eseguire una ricerca.

Quello che viene mostrato in Discover, infatti, è correlato alle ricerche precedenti dell’utente e ai sui interessi. O, almeno, all’idea sugli interessi dell’utente che Google si è fatta monitorando le sue ricerche e il suo comportamento sul Web.

Dove si trova Google Discover

google discover

Google Discover è un servizio esclusivamente mobile: su desktop non abbiamo modo di accedervi, mentre su smartphone e tablet è sufficiente uno swipe nella home per visualizzarlo. Chi ha smartphone con interfacce utente pesantemente personalizzate dal produttore potrebbe non vedere Discover facendo un semplice swipe.

In questo caso lo troverà aprendo l’app di Google, oppure aprendo una nuova scheda in Chrome mobile: tutte le notizie che vedrà sotto la casella di ricerca sono proprio i contenuti di Discover.

Quali contenuti mostra Discover

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Abbiamo detto “notizie“, ma non è del tutto corretto: la gran parte dei contenuti mostrati da Discover sono infatti notizie, ma nel feed possono entrare anche video di YouTube, contenuti “freddi” (come gli articoli “evergreen” e gli “how-to“), ricette, risultati sportivi e, naturalemnte, anche pubblicità.

Possiamo quindi facilmente intuire che Discover non è Google News: al suo interno troveremo anche contenuti news, ma non solo.

I contenuti vengono selezionati in base al “Knowledge Graph” di Google, cioè il grafo della conoscenza che mette insieme gli argomenti con le entità. Se cerchiamo su Google una serie TV, ad esempio, stiamo manifestando il nostro interesse nei confronti dell’argomento serie TV ma anche nei confronti di un genere specifico di serie, degli attori della serie, del regista.

Su Discover, quindi, potremmo vedere contenuti su altre serie TV dello stesso genere o con gli stessi attori. Anche se non abbiamo mai cercato quegli argomenti in modo specifico: Google li inserisce tra i nostri “argomenti allargati“.

Da questa impostazione deriva una cosa fondamentale: non esistono due feed di Discover uguali, ogni utente ha il suo. Questo è il particolare tecnico fondamentale che sta facendo impazzire i SEO di mezzo mondo, tutti in cerca della formula magica per “entrare in Discover“. Chi ci riesce ottiene un boom di traffico per il proprio sito.

Come personalizzare Discover

google discover

Graficamente Google Discover si presenta come una lista di schede, solitamente mostrate due alla volta in senso verticale. Ogni scheda contiene una grande immagine, il titolo del contenuto e la sua descrizione.

Subito sotto troveremo un cuore, per mostrare il nostro apprezzamento per quel contenuto, l’icona per condividerlo e un menu con tre puntini in verticale per personalizzare Google Discover partendo dal singolo conentuto.

In tale menu troveremo: “Non mi interessa“, “[ARGOMENTO] non mi interessa“, “Non mostrare notizie di [SITO WEB]“, “Gestisci interessi“, “Segnala contenuti” e “Invia feedback“. Le prime due scelte comunicano a Google in modo diretto il nostro disinteresse verso quella notizia o quell’argomento.

La terza opzione blocca la visualizzazione di notizie provenienti da quel sito, la quinta e la sesta ci permettono di segnalare notizie che non riteniamo debbano essere mostrate perché illegali o in qualche modo non adatte. Scegliendo invece “Gestisci interessi” si aprirà una ulteriore scheda dalla quale potremo scegliere i nostri interessi e controllare tutte le fonti che abbiamo bloccato in passato.

I limiti di Google Discover

Purtroppo va precisato che questa gestione degli interessi di Google Discover è tutt’altro che perfetta: non è raro vedere in Discover un articolo di una fonte più volte segnalata, o di un argomento esplicitamente escluso dall’utente.

Un altro grande limite di Discover è proprio la selezione delle fonti: sul feed di Google abbondano bufale, notizie copiate, fonti plurisegnalate per la diffusione di fake news colossali.

Perché Google Discover è importante

Nonostante questi gravi limiti, Google Discover è importantissimo per Google, per gli utenti e per chi gestisce siti Web. Il motivo è semplice: con Discover Google ha fatto un enorme cambio di strategia commerciale passando da una strategia di tipo “pull” ad una strategia di tipo “push“.

Se prima era l’utente a cercare qualcosa e Google gliela dava (strategia pull), adesso è Google stessa a fornire i contenuti senza alcuna richiesta da parte dell’utente (strategia push). In altre parole Google sta facendo, dopo diversi anni, quello che Facebook fa da quando è nata: sceglie quali contenuti mostrare all’utente e glieli propone.

Dietro questa scelta c’è, molto probabilmente, il fatto che Facebook (e, in secondo luogo, anche gli altri social) hanno lentamente eroso la forza di Google accaparrandosi la gran parte del tempo speso online dall’utente.

Con Discover Google sembra che stia riuscendo nell’impresa di riprendersi il tempo degli utenti: se fino al 2018 era normale parlare con qualcuno e sentirgli dire “l’ho visto su Facebook“, adesso è sempre più frequente sentire “l’ho visto su Google“. E Google, oggi, è Google Discover e non più Google Search.

Fonte Fastweb.it

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