(ANSA) – ROMA, 12 MAR – “La riforma dell’ordinamento
giudiziario elaborata dal Governo, pur presentando alcuni
aspetti condivisibili, solleva forti preoccupazioni, per
l’introduzione di alcuni istituti che rischiano di incidere
profondamente sull’indipendenza ed autonomia della
magistratura”. Lo scrive l’Anm. “La riforma risulta interamente
incentrata al perseguimento degli obiettivi di smaltimento
dell’arretrato, imposti dal Pnrr che, più che ambiziosi,
appaiono irraggiungibili nei tempi indicati e con le risorse a
disposizione; tutta la riforma mira ad aumentare la sola
quantità della risposta giudiziaria, senza riservare alcuna
attenzione alla qualità”. “Il complessivo impianto della riforma
– prosegue il documento approvato dall’Associazione nazionale
magistrati – rischia di stravolgere il modello costituzionale
del magistrato, incidendo profondamente sulla sua autonomia ed
indipendenza, sia nei rapporti con gli altri poteri dello Stato,
sia nei rapporti interni all’ordine giudiziario, con conseguente
ripercussione sulla qualità della giurisdizione. Vogliamo una
giustizia più celere, ma non vogliamo una giustizia sommaria,
ispirata soltanto alla logica dei numeri e delle statistiche,
com’è quella che emerge dall’impianto della riforma. C’è il
pericolo che attività fondamentali per l’amministrazione della
giustizia vengano compresse senza un necessario bilanciamento
con i diritti costituzionali che sono chiamate a garantire”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it