(ANSA) – ROMA, 02 APR – In uno scenario in cui “la durata
della guerra è una variabile cruciale”, ed ipotizzando che da
luglio finisca o si riducano incertezza e tensioni, il Centro
studi di Confindustria stima una crescita del Pil 2022 tagliata
a +1,9% “con un’ampia revisione al ribasso (-2,2 punti)”
rispetto alle stime dello scorso ottobre “quando tutti i
previsori erano concordi su un +4%”. Considerando il +2,3% di
crescita acquisita per “l’ottimo rimbalzo dell’anno scorso”
l’Italia “entrerebbe così in una recessione tecnica seppur di
dimensioni limitate”, con un calo del Pil dello 0,2% nel primo
trimestre e dello 0,5% nel secondo. Il ritorno a livelli
pre-Covid “slitta dal secondo trimestre di quest’anno al primo
del prossimo”.
Il CsC ribadisce quindi l’allarme per il caro-energia,
calcolando un maggior onere sulla bolletta energetica di 5,7
miliardi su base mensile e di 68 miliardi di euro su base annua.
(ANSA).
Fonte Ansa.it