(ANSA) – NEW YORK, 19 APR – La guerra in Ucraina rallenta la
ripresa mondiale, con il pil previsto crescere quest’anno e il
prossimo del 3,6%, ovvero 0,8 e 0,2 punti percentuali in meno
rispetto alle stime di gennaio. Lo afferma il Fmi osservando
come l’invasione della Russia ha esacerbato le pressioni
inflazionistiche e messo in pericolo l’ordinamento delle regole
che hanno governatore le relazioni economiche internazionali
dalla Seconda Guerra Mondiale. “I rischi all’outlook sono al
ribasso”, aggiunge il Fondo spiegando come a pesare sulle
prospettive non è solo il conflitto ma anche la pandemia, il
rallentamento della Cina e i rialzi dei tassi di interesse.
L’inflazione è un “chiaro pericolo” per molti paesi: “resterà
elevata più a lungo del previsto”.Lo afferma Pierre-Olivier
Gourinchas, il capo economista del Fmi, sottolineando che la
guerra ha “aumentato il rischio di una più permanente
frammentazione dell’economia in blocchi geopolitici” con
standard, sistemi di pagamento e valute di riserve diverse.
L’inflazione elevata “complicherà” l’azione delle banche
centrali, alle prese con il contenere le pressioni dei prezzi e
salvaguardare la crescita,aggiunge il Fondo prevedendo
un’inflazione al 5,7% quest’anno per le economie avanzate e
all’8,7% in quelle emergenti e i via di sviluppo. (ANSA).
Fonte Ansa.it