(ANSA) – PERUGIA, 03 MAG – Ci sono anche i reati di omicidio
doloso e lesioni dolose tra quelli contestati dalla Procura di
Perugia nell’avviso di conclusione indagini notificato oggi a
cinque persone per l’incendio avvenuto a Gubbio, in località
Canne Greche, il 7 maggio 2021, che distrusse un edificio
adibito a laboratorio per il trattamento della ‘cannabis light’.
Provocando la morte di due dipendenti e il ferimento di altri
due, uno dei quali all’epoca minorenne, che riportarono gravi
lesioni.
L’avviso di conclusione delle indagini ha raggiunto i
responsabili delle due attività che si occupavano delle
lavorazioni e uno dei titolari dell’immobile.
La Procura di Perugia – il capo dell’Ufficio Raffaele Cantone
e il sostituto Gemma Miliani – ha contestato agli indagati anche
l’omissione dolosa di cautele per la prevenzione degli infortuni
sul lavoro e di incendio doloso. Ha infatti ritenuto, infatti,
configurabile, in relazione alla “particolare gravità
dell’attività svolta”, il dolo sia pure eventuale piuttosto che
la colpa, come si era ipotizzato nella prima fase delle
indagini. In pratica quanto già successo per il rogo Thyssen a
Torino.
Nei confronti degli indagati è stata ipotizzata anche la
violazione della legge sugli stupefacenti e contestata la
detenzione illecita della cannabis e la sua cessione, ritenendo
che l’attività di “manipolazione” svolta fosse non consentita e
quindi inidonea a considerare il prodotto come cannabis light.
(ANSA).
Fonte Ansa.it