Quante volte da bambini ci si è sentito ripetere che guardare uno schermo troppo da vicino provoca danni alla vista? Eppure gli schermi sono ormai entrati a far parte della nostra vita quotidiana, di ogni dimensione e tipo, e sempre più “vicini” agli occhi.
Si pensi ai visori VR per la realtà aumentata, che vengono praticamente indossati come fossero degli occhiali dotati di schermi. In effetti, indossare per molto tempo un visore VR può dare problemi e provocare una sorta di “effetto collaterale” chiamato cinetosi.
Questa patologia è già nota e indica un malessere provocato dal disorientamento, noto anche come mal di mare e mal d’auto.
Nausea, vertigini e vomito sono i sintomi più comuni, che solitamente passano quando il disorientamento finisce.
Chi indossa un visore VR sperimenta lo stesso disorientamento fisico di quando si viaggia in nave: gli occhi seguono movimenti sullo schermo dei visori, senza però che il corpo li esegua, andando in disaccordo con le percezioni che arrivano dagli altri sensi.
Ogni individuo ha un livello di sensibilità diverso, ma la cinetosi è un “effetto collaterale” reale, che viene tenuto in considerazione quando si progetta un visore VR, per limitarne l’insorgenza.
La cinetosi è la nuova malattia della realtà aumentata?
Una gran parte del moderno sviluppo di visori VR moderni si è dedicata a evitare che la cinetosi potesse diventare un effetto collaterale fastidioso, in modo che fossero rari i casi in cui il disturbo potesse insorgere in chi li utilizza.
I moderni set VR e i computer che li guidano offrono immagini a latenza estremamente bassa. Di conseguenza, si riconduce a meno di 20 millisecondi la differenza di tempo da dove ci si sposta a dove i propri occhi vedono quel movimento in VR. Questa differenza quasi impercettibile riduce il senso di disorientamento, limitando al massimo la cinetosi.
Detto questo, è importante non confondere la cinetosi indotta e causata dalla realtà virtuale con problemi agli occhi che sono presumibilmente causati dalla realtà virtuale.
Nel 2020 una developer VR, Dani Bittman, ha postato su Twitter una storia dichiarando che l’uso estensivo di VR potrebbe aver danneggiato la sua vista. La BBC ha riportato il tweet, intervistando un rappresentante dell’Associazione degli Optometristi che ha spiegato che al momento non ci sono evidenze certe che i visori VR causino danni permanenti agli occhi.
Secondo l’esperto, l’uso dei visori VR può causare semplicemente lo stesso tipo di affaticamento transitorio della vista che tutti gli schermi di computer causano quando li si guarda per troppo tempo.
Questo non significa che non possano causare altri disturbi. Semplicemente, gli studi eseguiti finora non hanno portato evidenze in questo senso. La collezione di dati sensibili che possano essere utilizzati a questo scopo è molta. Nell’assenza di certezze, è importante non scadere in ipotesi.
I visori VR nel mondo dell’infanzia
Diversa è la questione legata al mondo dell’infanzia. I creatori di set visori VR sconsigliano i visori ai bambini e le maggiori associazioni di optometristi fanno da eco a queste raccomandazioni.
Non perché ci sia qualcosa di particolarmente pericoloso nell’utilizzo dei visori VR, ma semplicemente perché i bambini sono ancora in una fase di pieno sviluppo, e questo sviluppo include ovviamente anche la vista.
Al momento non c’è un consenso unanime sull’indicazione del limite di età per i visori VR e non c’è nessuna prova che causino davvero dei danni alla vista.
Come regola generale, qualsiasi cosa affatichi gli occhi sarà per loro dannosa. I normali schermi non VR possono provocare affaticamento agli occhi perché sbattiamo meno le palpebre, li utilizziamo a distanze sbagliate, non si regola il contrasto correttamente o sono abbagliati.
Le evidenze scientifiche non hanno trovato la presenza di gravi conseguenze dell’affaticamento degli occhi, ma nonostante questo non è piacevole provarlo. La regola sta sempre nel mezzo: non eccedere mai.
Per saperne di più: Realtà Virtuale e Realtà Aumentata: cosa sono e come possono cambiare la nostra vita
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Fonte Fastweb.it