(ANSA) – ROMA, 06 GIU – Rischioso confronto sul Mar Cinese
del Sud fra un aereo da ricognizione australiano e un aereo
d’attacco cinese Shenyang J-16, che da distanza ravvicinatissima
ha rilasciato sulla propria scia una nuvola di striscioline di
alluminio – una contromisura elettronica difensiva usata per
formare falsi bersagli e confondere missili antiaerei guidati –
che sono state pericolosamente assorbite dai reattori del
velivolo radar marittimo Boeing P-8 Poseidon di Canberra. E’
quanto afferma il governo Australiano, che assieme agli altri
alleati occidentali denuncia la crescente, aggressiva politica
di espansione di Pechino nella regione. L’episodio, fa sapere il
ministro della Difesa australiano, Richard Marles, è avvenuto il
mese scorso.
La manovra difensiva usata del caccia cinese – detta in gergo “chaffing” – viene impiegata per confondere l’antiaerea ma
viene a volte utilizzata per liberarsi di un velivolo nemico che
tallona.
“Il caccia J-16 ha affiancato molto da vicino il P-8”, ha
dichiarato Marles in un’intervista tv, ripresa da vari media
internazionali. “Il J-16 poi ha accelerato, ha tagliato la
strada e si è messo davanti al muso del ricognitore a distanza
molto ravvicinata. In quel momento ha rilasciato una nuvola di ‘chaff’, che contiene piccoli frammenti di alluminio, parte
delle quali sono state risucchiate nei reattori del bimotore
P-8. E’ evidente che questo è molto pericoloso”, ha detto ancora
Marles. Le striscioline di allumino (o zinco) possono
danneggiare le pale e anche bloccare il motore. Secondo un ex
ufficiale dell’aeronautica australiana, Peter Layton,
interpellato dalla Cnn, l’incidente ha sicuramente obbligato il
ricognitore – che pure può volare con anche un solo reattore in
funzione – a tornare alla base.
Il nuovo primo ministro australiano, Anthony Albanese, ha
detto che il suo governo ha sollevato la questione con Pechino: “Quanto accaduto è pericoloso e abbiamo fatto le nostre
rimostranze appropriate al governo cinese, esprimendo le nostre
preoccupazioni”, ha detto il premier laburista, secondo cui il
ricognitore P-8 volava “in ossequio alle leggi internazionali,
esercitando il diritto alla libera navigazione e di sorvolo”
sopra acque internazionali. (ANSA).
Fonte Ansa.it