(ANSA) – KIEV, 13 GIU – Amnesty International accusa la
Russia di crimini di guerra in Ucraina, affermando che centinaia
di civili sono morti a Kharkiv in attacchi effettuati con bombe
a grappolo.
L’Ong per i diritti umani afferma di aver trovato prove che
dimostrano che in almeno sette attacchi ai quartieri della
seconda città più grande dell’Ucraina nordorientale le forze
russe hanno utilizzato bombe di tipo 9N210 e 9N235 e mine a
frammentazione, due categorie di armi vietate dai trattati
internazionali.
In un ultimo rapporto intitolato ‘Chiunque può morire in
qualsiasi momento’, Amnesty spiega come le forze russe abbiano
ucciso e causato immensi danni bombardando incessantemente le
aree residenziali di Kharkiv dall’inizio dell’invasione
dell’Ucraina il 24 febbraio.
“Le persone sono state uccise nelle loro case e nelle strade,
nei campi da gioco e nei cimiteri, mentre aspettavano in fila
per gli aiuti umanitari o facevano la spesa per cibo e
medicine”, afferma Donatella Rovera, ricercatrice su crisi e
conflitti presso Amnesty. “L’uso ripetuto di munizioni a
grappolo ampiamente vietate è scioccante e dimostra un completo
disprezzo per le vite dei civili”, aggiunge.
Sebbene la Russia non sia firmataria né della Convenzione
sulle munizioni a grappolo né di quella sulle mine antiuomo, il
diritto umanitario internazionale – sottolinea Amnesty – vieta
gli attacchi e l’uso di armi che per loro natura colpiscono
indiscriminatamente e costituiscono un crimine di guerra.
(ANSA).
Fonte Ansa.it