(ANSA) – MILANO, 18 GIU – L”intera galassia del mattone di
Stato vale 300 miliardi ma una buona parte è di fatto
abbandonata o scarsamente utilizzata e, invece, potrebbe essere
messa a reddito. Di qui – evidenzia un’analisi della Fabi –
l’idea di costituire, grazie alle banche, fondi immobiliari ad
hoc con l’obiettivo di attrarre ingenti risorse private, per
poter acquistare, poi dalle amministrazioni pubbliche una parte
consistente del patrimonio edilizio. Tale operazione, secondo
una stima prudenziale, potrebbe dirottare nelle casse statali
almeno 50 miliardi di euro.
Nella sostanza si tratta di una somma, corrispondente
all’incirca a due leggi finanziarie che consentirebbe di
raddoppiare, per un periodo di 5 anni, la dote finanziaria, pari
a 10 miliardi annui, che il governo si appresta a stanziare,
nell’ambito della riforma fiscale, per poter ridurre il carico
tributario sui redditi fino a 35.000 euro.
La proposta della Fabi mira a rilanciare e valorizzare il
patrimonio immobiliare pubblico, facendo leva, in particolare,
sulle importanti risorse finanziarie private: sui conti correnti
delle famiglie italiane, giacciono, senza alcun rendimento,
1.640 miliardi e una percentuale di questi risparmi potrebbe
confluire in questi speciali fondi real estate. Si
raggiungerebbe un duplice obiettivo: valorizzare il mattone di
Stato con vantaggi per le finanze pubbliche e, allo stesso
tempo, impiegare i risparmi delle famiglie, oggi infruttiferi,
verso un piano di riforma che assicura benefici alla
collettività e al Paese.
” Con tutto quel denaro, il governo potrebbe tagliare il debito
pubblico che ha raggiunto i 2.750 miliardi di euro, oppure, ed è
l’ipotesi preferibile, avere risorse in più per abbassare le
tasse sui lavoratori e i pensionati, sottolinea il segretario
generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. (ANSA).
Fonte Ansa.it