(ANSA) – ROMA, 13 LUG – La parità di genere e il ‘femminile’
potrebbero entrare nel linguaggio ufficiale del Senato. Grazie a
un emendamento al nuovo regolamento, ancora all’esame della
Giunta per il regolamento di Palazzo Madama e che entrerà in
vigore dalla prossima legislatura in linea con il taglio del
numero dei parlamentari. L’emendamento è stato proposto dalla
senatrice del M5s, Alessandra Maiorino ed è ‘passato’ con il
parere favorevole dei relatori. Obiettivo, adeguare di fatto ai
tempi il linguaggio aggiungendo in tutte le comunicazioni
istituzionali – compreso il testo del regolamento – i nomi dei
ruoli e funzioni declinate al femminile ad esempio “senatrice”
oltre che senatore, “la presidente” o “la ministra”. Stop quindi
al genere unico. Per diventare effettiva, la novità dovrà avere
l’ok dell’Aula.
Al momento, sul tavolo della Giunta restano da esaminare una
quarantina di emendamenti sui 90 presentati complessivamente.
Secondo fonti parlamentari, l’iter dovrebbe chiudersi nel
pomeriggio o al più tardi in serata. Il passaggio in Aula però
dovrebbe slittare alla prossima settimana, visto che domani è in
calendario l’esame del decreto Aiuti. Altre novità, contenute in
emendamenti, sono il numero minimo di componenti necessari per
la formazione di un gruppo che passa a 9 dagli attuali 10
senatori, il budget dei gruppi quando un parlamentare cambia
casacca (si ripartirà per il 50% al gruppo di provenienza, il
30% a quello di approdo e il 20% al budget del Senato) e la
possibilità di chiedere una procedura abbreviata con
l’indicazione della data certa di esame in Aula, per alcuni
provvedimenti, se così votata dalla conferenza dei capigruppo e
dall’Aula stessa. (ANSA).
Fonte Ansa.it