(ANSA) – ROMA, 27 LUG – Sulle rive erbose del Lago Sant’Anna,
a circa 72 km a ovest di Edmonton, meta ogni anno di un
pellegrinaggio cattolico dalla fine del XIX secolo proprio
nell’odierna festa della santa, papa Francesco lancia un
molteplice appello ad ascoltare il “battito materno” della
terra, a una fraternità basata sull’unione “dei distanti”, a una
Chiesa che non si trinceri nella difesa dell’istituzione a
dispetto della “ricerca della verità”.
E ai “fratelli indigeni” dice: “Siete preziosi per me e per
la Chiesa”. Ci sono tanti appartenenti alle comunità autoctone,
infatti, tra i circa diecimila che partecipano a questo
tradizionale ‘Lac Ste. Anne Pilgrimage’, e – in un’atmosfera da
sagra ‘country’ – si uniscono ai pellegrini provenienti
soprattutto dal Canada e dagli Stati Uniti nordoccidentali, che
giungono presso questo lago per bagnarsi nelle sue acque
ritenute sante e pregare. E’ un luogo da millenni sacro anche ai
nativi: chiamato Wakamne, ‘Lago di Dio’, dai Nakota Sioux e ‘Lago dello Spirito’ dal popolo Cree, noto agli indigeni come
posto di guarigione.
Il Papa, accompagnato dai suoni tradizionali del tamburo, vi
celebra la Liturgia della Parola, preceduta da un’inedita “benedizione del lago”. “Qui, immersi nel creato, c’è un altro
battito che possiamo ascoltare, quello materno della terra –
dice nell’omelia in spagnolo -. E così come il battito dei
bimbi, fin dal grembo, è in armonia con quello delle madri, così
per crescere da esseri umani abbiamo bisogno di cadenzare i
ritmi della vita a quelli della creazione che ci dà vita”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it