(ANSAMed) – BEIRUT, 28 LUG – Rimane molto alta la tensione
stamani a Baghdad, in Iraq, dopo le veementi proteste, inscenate
anche all’interno dei locali del parlamento nazionale nella
super-fortificata Zona Verde della capitale, da parte di seguaci
del leader sciita Moqtada Sadr contro i partiti armati sciiti
filo-iraniani.
Il presidente della Repubblica iracheno uscente, Barham
Saleh, ha messo in guardia da ogni tipo di “escalation” della
violenza, che potrebbe “danneggiare la pace civile” e la “sicurezza del paese”.
La rappresentanza dell’Onu in Iraq dal canto suo si è detta “preoccupata per ogni tipo di violenza nelle manifestazioni” in
Iraq, ma ha ribadito la necessità di proteggere il diritto dei
cittadini a manifestare in maniera pacifica.
Le proteste di ieri sera da parte dei sadristi sono state
provocate dalla decisione della coalizione di partiti armati
sciiti filo-iraniani di nominare unilateralmente un candidato
premier per la formazione del nuovo governo. E questo dopo che
il blocco parlamentare sadrista, vincitore alle elezioni di
ottobre, aveva deciso di ritirarsi dall’assemblea dopo il
fallimento di diversi round di negoziati tra le parti per la
nomina di un nuovo primo ministro.
Sullo sfondo emerge anche l’acceso scontro politico e
personale tra Moqtada Sadr e l’ex premier iracheno Nuri al
Maliki, da anni entrato a pieno titolo nell’orbita delle figure
politiche sciite irachene molto vicine a Teheran.
Gli osservatori locali non escludono che nelle prossime ore e
giorni possano verificarsi scontri inter-sciiti, anche armati,
tra sostenitori di Maliki e dei suoi alleati vicini all’Iran
contro seguaci di Moqtada Sadr. (ANSAMed).
Fonte Ansa.it