(ANSA) – SEUL, 11 AGO – Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha
proclamato oggi una “eclatante vittoria” sul Covid-19, dopo
quasi due settimane senza alcun caso ufficialmente registrato
nel Paese.
Presiedendo un incontro con personale sanitario e scienziati,
Kim ha accolto favorevolmente questa “vittoria nella guerra
contro la malattia pandemica maligna”, secondo l’agenzia di
stampa ufficiale Kcna. “La vittoria conquistata dal nostro
popolo è un evento storico che ha mostrato ancora una volta al
mondo la grandezza del nostro Stato, la nostra indomita tenacia
e le belle usanze nazionali di cui siamo orgogliosi”, ha
aggiunto il leader nordcoreano.
L’influente sorella di Kim ha accusato la Corea del Sud di
aver causato l’epidemia di Covid-19 nel suo Paese e ha
minacciato “ritorsioni”. Kim Yo-jong si è scagliata contro
l’invio di volantini di propaganda tramite palloncini dal Sud
definendolo un “crimine contro l’umanità”, ha riferito l’agenzia
di stampa ufficiale Kcna. La sorella di Kim ha affermato che
molti paesi e l’Oms hanno riconosciuto “il pericolo di
diffondere una malattia infettiva entrando in contatto con
oggetti contaminati: è molto preoccupante che la Corea del Sud
invii volantini, denaro, opuscoli e oggetti sporchi nella nostra
regione”, ha aggiunto. Kim Yo-jong ha avvertito che Pyongyang
sta valutando “una forte rappresaglia”, aggiungendo che se i
palloni continueranno “risponderemo sradicando non solo il
virus, ma anche le autorità sudcoreane”.
La Corea del Nord, uno dei primi paesi al mondo a chiudere i
suoi confini nel gennaio 2020 dopo che il virus è emerso nella
vicina Cina, si vanta da tempo della sua capacità di difendersi
dal virus. Pyongyang ha annunciato il suo primo caso di
coronavirus il 12 maggio e Kim Jong-un ha intrapreso un’azione
personale nella lotta contro l’epidemia. Dal 29 luglio Pyongyang
non ha segnalato nuovi casi. La Corea del Nord ha registrato
quasi 4,8 milioni di infezioni dalla fine di aprile, con appena
74 decessi e un tasso ufficiale di mortalità dello 0,002%,
secondo Kcna. Gli ospedali del paese sono notoriamente poco
attrezzati, con poche unità di terapia intensiva e nessun
trattamento o vaccino disponibile per il coronavirus, affermano
gli esperti. (ANSA).
Fonte Ansa.it