(ANSA) – LAMPEDUSA, 31 AGO – “Quella che è alle mie spalle
non è accoglienza, non è solidarietà, nonostante gli sforzi di
polizia, carabinieri, volontari, associazioni. E’ un deposito,
una cosa indegna di un Paese civile”. Così Matteo Salvini dopo
avere concluso la sua visita nell’hotspot di Lampedusa “Non è possibile che chi ha diritto di essere accolto venga
sbattuto per terra e bambini di due anni, con 40 gradi di
temperatura – aggiunge – messi sull’asfalto e chi invece non ha
diritto venga e sbarchi qui per la terza, la quarta, la quinta
volta. E’ un business. Qua ci dovrebbero essere al massimo 350
persone e ce ne sono più di 1.300, ammassati”.
“L’immigrazione – osserva il leader della Lega – è un fenomeno
che può essere controllato. Noi lo abbiamo dimostrato, gli altri
lo hanno promesso per 20 anni. Per contrastare il traffico di
esseri umani basta reintrodurre i decreti Sicurezza per
proteggere Lampedusa e i confini italiani ed europei”.
E torna sul motivo del suo ‘blitz’: “Sono venuto a sorpresa con
un aereo da Palermo – spiega – apposta: l’altra volta, quando
sono venuto, era tutto pulito e profumato e ordinato non c’era
una virgola fuori posto. Oggi invece il caos”. (ANSA).
Fonte Ansa.it