(ANSA) – ROMA, 08 OTT – “Lo shock energetico abbatte le
prospettive di crescita”, avverte il Centro studi di
Confindustria che vede il Pil 2022 in crescita del 3,4% ma un
2023 a crescita zero: “L’Italia cade in stagnazione” e con “una
inflazione record”. Il Pil italiano “dopo una dinamica positiva
nella prima metà del 2022 subisce un aggiustamento al ribasso
tra fine anno e inizio 2023, poi recupera piano. La crescita
2022 (+3,4%) è già tutta acquisita ed è molto superiore a quella
che si prevedeva sei mesi fa. Per il 2023, invece”, nell’analisi
degli economisti di via dell’Astronomia “c’è una forte revisione
al ribasso rispetto allo scenario di aprile (-1,6 punti) che
porta alla stagnazione in media d’anno”.
All’appuntamento con le previsioni economiche di autunno il
centro studi diretto da Alessandro Fontana, tra i molti
approfondimenti di uno scenario ampio, calcola in 110 miliardi
l’aumento dei costi per le imprese legato allo shock dei prezzi
dell’energia, con una incidenza che sale al 9,8% dei costi
totali. “livelli insostenibili”.
Sul fronte della dinamica dell’occupazione si prevede che “dopo una battuta d’arresto in estate, diventerà negativa tra
l’autunno e l’inverno” mentre “per l’anno prossimo è attesa una
ripresa nel mercato del lavoro”, tornerà a crescere ma “solo
nella seconda parte del 2023”.
Il tasso di disoccupazione è atteso in aumento all’8,1% in
media nel 2022 e all’8,7% nel 2023.
L’inflazione ora su livelli “record” nelle previsioni del CsC
per il 2022 “in media, si assesterà al +7,5% (da +1,9% nel
2021)” mentre “nel 2023, è attesa in discesa, ma ancora elevata,
al +4,5% in media”. (ANSA).
Fonte Ansa.it