(ANSA) – MILANO, 11 NOV – Mps ha chiuso i primi nove mesi
dell’anno con una perdita di 360 milioni di euro, a fronte
dell’utile di 388 milioni realizzato nello stesso periodo del
2021. Il risultato, si legge in una nota, sconta 925 milioni di
euro di costi di ristrutturazione legati all’uscita di oltre 4
mila dipendenti. Al netto di questa posta, i nove mesi si
chiuderebbero con un utili per 565 milioni di euro, grazie a un
utile ante imposte di 150 milioni di euro e un positivo impatto
delle tasse per 415 milioni, legato alla rivalutazione delle
imposte fiscali differite (Dta).
Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi di Mps si sono
mantenuti sostanzialmente stabili a 2.284 milioni di euro (-0,5%
sullo stesso periodo del 2021), grazie alla spinta del margine
di interesse (+15,7% a 1.039,7 milioni), che beneficia del
rialzo dei tassi e di un minor costo della raccolta, mentre le
commissioni scendono del 5% a 1.055,3 milioni di euro e il
risultato della gestione finanziaria si dimezza a 137,7 milioni.
Stabili anche i costi operativi (+0,3%) a 1,59 miliardi di
euro mentre le rettifiche su crediti balzano dai 27,7 milioni
del 2021 a 320 milioni di euro, che scontano gli effetti delle
cessioni di crediti deteriorati nonché il costo derivante
dall’aggiornamento dello scenario macroeconomico base.
Il risultato operativo netto registra così una flessione del
47,9% a 337,5 milioni mentre quello lordo, che non sconta ancora
il costo del credito, scende da 673 a 656 milioni. Grazie
all’aumento di capitale consente all’indice di solidità
patrimoniale Cet 1 ratio (phased-in) di salire su base pro-forma
al 15,7% mentre quello fully loaded (a regime) si attesta al
14,7%. Il totale dei crediti dubbi si mantiene stabile a 4,1
miliardi di euro mentre l’esposizione netta scende nel trimestre
da 2 a 1,9 miliardi, grazie a un aumento delle coperture dal
51,8% al 53,6%. (ANSA).
Fonte Ansa.it