(ANSA) – ROMA, 01 DIC – Gentile d’animo, colto, acuto,
aperto, politico di razza. Se ne è andato a 91 anni nella notte
a Roma Gerardo Bianco, per nove legislature in Parlamento (7 con
la Dc), padre dell’Ulivo, vicepresidente della Camera, ministro,
europarlamentare, uomo di cultura, latinista, meridionalista.
Un grande lutto nel mondo della politica, grata per la visione aperta e riformatrice che di Bianco era la cifra. “Il
Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha appreso con
stato d’animo di tristezza la notizia della scomparsa di Gerardo
Bianco, leale servitore delle istituzioni, politico
appassionato, ricco di cultura e umanità”, è il ricordo che
arriva dal Quirinale.
Nella Dc, nel Ppi, nella Margherita e nell’Ulivo, di cui fu
padre, come gli riconosce il segretario dem Enrico Letta: “Uomo
libero e coraggioso, saggio e di visione. Con le sue scelte e la
sua determinazione ha dato un contributo fondamentale alla
nascita del centrosinistra”. “Antico e moderno insieme”, nel
ricordo di Dario Franceschini. “Capace di ascolto e forte della
sua formazione umanistica”, nelle parole del segretario Udc
Lorenzo Cesa. “Pronto al confronto, con rispetto e con
incoraggiamento ai più giovani. Curioso e aperto verso il nuovo,
saggio nei consigli”, dice di lui Lorenzo Guerini. “La sua
testimonianza un fiore di tolleranza, intelligenza e
generosità”, lo piange con commozione e rimpianto Pier
Ferdinando Casini. (ANSA).
Fonte Ansa.it