(ANSA) – ROMA, 21 LUG – La diffusione del coronavirus e
del conseguente aumento del traffico in rete dovuto anche allo
smart-working corrisponde, come è stato già notato, ad una
maggiore azione dei cyber criminali. Gli esperti di sicurezza di
Akamai, nelle ultime settimane hanno individuato fino a 9.000
Url (cioè indrizzi Internet) di phishing relativi al Covid-19
ogni giorno. In media, vengono creati quotidianamente circa 400
nuovi domini legati al virus.
“Dall’insorgere della crisi – spiegano – sono stati
identificati diversi attacchi di phishing con i cosiddetti ‘kit
riciclati’. I criminali hanno utilizzato questo malware per
mesi, per esempio a luglio 2019 si sono registrati picchi di
utilizzo significativi, ora il virus malevolo è nuovamente in
circolazione, poiché i kit di phishing riciclati sono una truffa
semplice ed efficace per gli aggressori”. Ad esempio, il virus ‘FormBook’ ruba i dati dagli appunti di Windows e dai browser,
registra quello che viene digitato sulla tastiera e invia tutto
a un server remoto.
“La pandemia e lo smart working aumentano il numero di
potenziali vittime per i criminali in quanto l’architettura di
sicurezza informatica nell’home office non è preparata per tali
attacchi. E la distinzione tra attacchi a utenti normali e
attacchi alle imprese sta scomparendo – spiega Akamai – Se gli
smart-workers cadono nelle truffe di phishing, ciò può causare
gravi danni finanziari all’impresa. Anche la perdita di fiducia
gioca un ruolo importante, ad esempio quando dati sensibili
vengono rubati da un attacco di phishing. Tra i brand che
vengono usati impropriamente per il phishing ci sono
l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Microsoft e eBay. I
criminali usano sempre domini di primo livello riconoscibili per
dare legittimità alle loro presunte campagne e ogni giorno se ne
aggiungono decine di nuovi. Questa tendenza continuerà finché la
crisi persisterà”. (ANSA).
Fonte Ansa.it