(ANSA) – ROMA, 22 LUG – Durante il lockdown è aumentato del
51% l’uso di spyware e stalkerware, software non etici che
consentono di tracciare la posizione di qualcuno, accedere a
foto e video personali, intercettare e-mail, messaggi e
comunicazioni di app come WhatsApp e Facebook, nonché
intercettare telefonate ed effettuare registrazioni nascoste di
conversazioni su Internet, senza la conoscenza o il consenso
della persona spiata. Lo rilevano i ricercatori della società di
sicurezza Avast, i cui dati si riferiscono al periodo
marzo-giugno 2020, rispetto a gennaio-febbraio.
“Lo stalkerware è una categoria di malware domestico in grande
crescita, che ha implicazioni inquietanti e pericolose. Mentre
gli spyware e gli infostealer cercano di rubare dati personali,
lo stalkerware è diverso perché ruba la libertà fisica e online
della vittima – spiega Jaya Baloo, di Avast – Solitamente
installato segretamente sui telefoni cellulari da coniugi,
ex-partner, cosiddetti amici e persino genitori preoccupati. In
un contesto in cui in tutto il mondo il numero di casi di
violenza domestica è aumentato costantemente durante il
lockdown”.
Oltre all’intera gamma di spy e stalkerware, Avast ha
individuato anche una serie di app relative al Covid-19
progettate per spiare gli utenti, che hanno raccolto più
informazioni di quelle necessarie per funzionare. Gli esperti
consigliano sempre di non lasciare il dispositivo non protetto
da qualsiasi accesso fisico non autorizzato, anche con una
protezione di blocco dello schermo sui propri smartphone,
impronte digitali e codici Pin per mantenere ;;i propri
dispositivi privati. (ANSA).
Fonte Ansa.it