Il golf è uno sport che si svolge a stretto contatto con la natura ma che richiede uno sforzo mentale ed atletico per un lungo arco temporale. Da molti è riconosciuto come uno degli sport più complessi a causa della tecnica. Tuttavia, negli ultimi 20 anni lo sport ha avuto un netto incremento di tesserati in Italia, sintomo che l’appeal è sicuramente molto alto.
La dedizione richiesta a chi si affaccia a questo sport è sicuramente considerevole, utile a sviluppare tutta quella serie di competenze necessarie per affrontare un giro di campo. Sicuramente l’innovazione tecnologica digitale così come quella inerente all’attrezzatura hanno favorito il miglioramento di alcuni elementi che contraddistinguono la “performance”.
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Queste innovazioni hanno cambiato il modo in cui si affrontano le tre fasi dell’esperienza sportiva: la preparazione, il giro di campo ed il monitoraggio a fine giornata della prestazione.
Innanzitutto, la preparazione alle 18 buche in alcuni casi si è digitalizzata con siti, app e dispositivi che permettono di scoprire le caratteristiche del percorso quali: le difficoltà disseminate sul campo, distanza delle buche, par del campo (ovvero l’insieme del numero dei colpi previsto dalle 18 buche) e conformità dei greens.
La fase principale, ovvero lo svolgimento della prestazione, può essere supportata da strumenti che mirano a dare più informazioni al golfista rispetto alla situazione che gli si presenti dinanzi.
Infine si può usufruire della tecnologia anche nei momenti in cui si ritorna sugli episodi salienti a fine gioco.
Categorie di dispositivi per il golf
Della tecnologia digitale introdotta a sostegno del golfista si possono riconoscere due macro categorie: quella software relativa alle applicazioni per smartphone e quella hardware dei dispositivi quali smartwatches, telemetri e palmari.
Le funzionalità che propongono le due categorie sono molteplici e spesso si opta per una soluzione tra le sopra citate. Le soluzioni sono ottimali e fruibili sia per giocatori di handicap elevato che per quelli di handicap basso.
Garmin Vivoactive 4 – Photo by Alessandro Pitrè Gemignani
Panoramica della tecnologia digitale nel golf
Le due macro categorie riconosciute composte da: tecnologia incentrata su applicazioni con versioni base e premium, e quella dei dispositivi tecnologici prima elencati presentano diverse funzioni che possono essere adoperate dal golfista.
Gli smartwatches, come quelli a marchio Garmin, dispongono di funzioni come la selezione automatica del campo da golf che avviene tramite il calcolo della posizione dell’utilizzatore a mezzo della localizzazione satellitare.
Tra le funzionalità più usate c’è quella della visualizzazione delle distanze dai riferimenti del campo come “dogleg” (ossia quando la buca curva la sua direzione verso destra o verso sinistra), ostacoli quali “bunkers” (fossa generalmente riempita di sabbia), ostacoli d’acqua come ruscelli o laghetti e greens, con possibilità di scelta dell’unità di misura tra metri e yards.
I dispositivi molte volte consentono di visualizzare la buca che si sta affrontando e di passare a quella successiva in automatico.
Inoltre è possibile misurare il proprio colpo avvicinandosi assieme al dispositivo alla pallina. Altre opzioni a disposizione del golfista sono quelle del calcolo della distanza attraverso lo spostamento della bandiera sul green e del conta colpi.
Compresi sempre tra i dispositivi digitali ci sono i palmari da attaccare in vita alla cintura o direttamente alla sacca da golf, alcuni di questi dispositivi però hanno una limitazione nella durata: all’incirca 30 ore in modalità GPS. D’altronde però sono resistenti alla pioggia per continuare la giornata anche in condizioni atmosferiche avverse.
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Nella panoramica dei dispositivi c’è anche la categoria dei telemetri che calcolano la distanza da un punto preciso, alcuni con la vibrazione integrata nel momento in cui viene intercettata l’asta. I più sofisticati telemetri aiutano a tenere conto della pendenza, dando come indicazione il fatto che si tratti di un colpo in salita o di un colpo in discesa per aiutare la selezione del ferro.
Gli stessi presentano il grosso vantaggio di avere un’autonomia che può durare diversi mesi, a parte alcuni modelli che necessitano di ricaricare la batteria dopo pochi giri tramite cavo usb.
Ad esempio, il modello Garmin approach Z82 che presenta alcune peculiarità come la lettura del vento per la selezione del bastone o una funzione di ritrovamento del dispositivo in caso di smarrimento tramite tecnologia di geo-localizzazione in grado di identificare geograficamente la localizzazione del dispositivo tramite tecnologia GPS con il vantaggio di essere molto accurato nel “rintracciamento outdoor”.
Diversamente da altri dispositivi Garmin come alcuni smartwatches che per il rintracciamento si affidano alla tecnologia Bluetooth se quest’ultimo si trova nel raggio del dispositivo mobile con cui è associato.
Alcuni telemetri sono accompagnati da un’app dedicata come nel caso del Bushnell Tour V5. Per chi invece è particolarmente interessato ai brand delle attrezzature golfistiche ci sono soluzioni che vengono proposte dalle stesse come nel caso della Callaway.
Lato applicazioni invece gli app stores propongono diverse alternative: la Garmin propone l’applicazione Garmin golf che tra le caratteristiche ha quella di offrire statistiche a proposito della performance.
In assenza del dispositivo da collegare all’applicazione come per esempio uno smartwatch si può comunque utilizzare l’ app Garmin golf accedendo a classifiche e tornei; tra le particolarità praticabili con la tariffa mensile o annuale c’è Green Contour data tramite cui si può vedere la direzione e le pendenze dei greens quando si impugna un putter.
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Altra applicazione che può aiutare ad orientarsi nel difficile mondo del golf è Hole19 compatibile con smartphone oppure Apple watch e wear OS smartwatches.
L’applicazione permette di scegliere la fonte del GPS tra smartphone e smartwatch. Se si sceglie il GPS dello smartphone la distanza GPS sarà basata rispetto al luogo dello smartphone con cui è associato lo smartwatch, di regola non possono esserci più di circa 10 metri di distanza tra i due dispositivi per evitare la perdita della connessione.
In alcuni casi si preferisce lo smartphone in quanto abilitato all’utilizzo di tecnologia più sofisticata come nel caso dell’Iphone 14 Pro con tecnologia “Precision dual-frequency L5 GPS”, che permette una maggior precisione tra i boschi dove il golfista in alcune occasioni malauguratamente si deve cimentare; tra grandi alberi e fogliame che possono ostacolare il segnale, a discapito della comodità per il golfista.
Infatti alcuni preferiscono giocare con le tasche sgombre di modo da non incidere sul movimento, preferendo quindi un gadget da portare al polso.
Va detto che recentemente la tecnologia “Precision dual-frequency L5 GPS” è stata inserita nell’Apple watch Ultra che permette al golfista di avere entrambi i vantaggi comodità e funzione GPS più avanzata.
L’app Hole19 offre indicazioni su più di 40mila percorsi con valutazioni e recensioni. Disponibile in versione base o in versione premium che da accesso a diverse funzioni quali statistiche generali, cambio automatico della buca mentre si è in movimento sul percorso, gestione del campo con note in riferimento alle diverse buche ed esperienza in app senza pubblicità.
In quello che offre il mercato per i giocatori più esperti e non, c’è una soluzione che mira a soddisfare entrambi sportivi e golf clubs tramite un’applicazione innovativa: Pin vision consente di conoscere la distanza esatta alla bandiera di modo da poterla “attaccare”, oppure la distanza da bersagli in campo pratica. Anche in questo caso la versione premium offre contenuti senza pubblicità.
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Le competenze del golfista sfruttate dalla tecnologia
Tuttavia, alcune delle tecnologie descritte nell’articolo possono incontrare delle limitazioni come nel caso della corretta selezione del bastone in presenza di tagli di erba più impervi come il rough che possono rallentare il movimento del bastone incidendo sulla distanza del colpo, di vento o come nel caso di un colpo di recupero dove la lettura del golfista risulta determinante e guida fondamentale al risultato.
Inoltre le informazioni ed i dati accessibili tramite questi dispositivi rappresentano sicuramente una stima realistica delle metriche rilevate, ma hanno ancora margini di miglioramento per essere totalmente precisi.
Inoltre benché i dispositivi vengano utilizzati normalmente all’aperto favorendo un corretto funzionamento, vi possono essere delle occasioni in cui l’uso del dispositivo in prossimità dell’impiego di un altro dispositivo viene ostacolato nella ricezione dei segnali Global Navigation Satellite System (GNSS).
Tenendo in considerazione i vantaggi e le limitazioni della tecnologia per il golf qui riportata, quest’ultima può avvicinare le persone ad uno sport complicato che richiede molto tempo per migliorare.
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Fonte Fastweb.it